“Non si capisce dove si discute, chi parla, dove sta un minimo di vita democratica – dice – tutti gli esponenti vengono trattati da burattini. C’è uno che si sveglia la mattina e dice ‘nessuno parli’ e tutti zitti. Ma si può immaginare che di fronte a questo disastro nessuno parla? E quando volte parlare?”. “Prima era tutto streaming, trasparenza, ora tutto oscurato – conclude – a conferma della distanza che c’è tra parole finte e quella che si rivela la realtà”.
Il caso Raggi, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, lo definisce una “vicenda imbarazzante”, un “disastro di proporzioni inimmaginabili”. “Non sono raggi di sole”, dice nel corso della rubrica settimanale in onda su LiraTv e ribadisce: “É una vicenda imbarazzante per l’Italia oltre che per M5s, è sconvolgente immaginare che la Capitale d’Italia sia nelle mani di un sindaco che è totalmente inadeguato, è qualcosa che fa rabbrividire”.
Non vuole affrontare, De Luca, la vicenda giudiziaria del sindaco di Roma. “La cosa drammatica è l’incapacità amministrativa, il dilettantismo, il fatto che la Capitale è allo sbando senza governo da mesi – dice De Luca – a conferma del fatto che le chiacchiere sono chiacchiere, l’amministrazione è invece una cosa seria che non si può affrontare sulla base della demagogia”. “La trasformazione della realtà richiede competenza, autorevolezza, perfino personale”, conclude.
Quanto sta accadendo a Roma, con il sindaco Raggi e con il M5s, per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, “è una esperienza che deve essere importante per l’Italia intera”. Per una ragione, soprattutto: “Dobbiamo essere interessati a recuperare i milioni di cittadini che hanno creduto in quel rinnovamento promesso da M5S”.
Il Movimento, spiega De Luca “si è presentato come soggetto in grado di raccogliere la domanda di rinnovamento dell’Italia e dobbiamo guardare con rispetto agli italiani che hanno creduto in questa speranza di rinnovamento”. Un voto, quello espresso per M5S, che per De Luca è stato “di disgusto per le altre forze politiche”.