Numeri negativi che, a meno di clamorose impennate nelle prossime ore fanno registrare il record negativo fino a questo momento con meno di 9 mila persone sugli spalti. Non è bastato trattenere a Salerno i vari Coda, Donnarumma, Rosina, Improta e Ronaldo per accrescere l’entusiasmo attorno alla squadra. Molti tifosi si aspettavano un altro mercato ad opera della Salernitana, altri innesti, altre soluzioni anche alla luce dell’emergenza nella quale sta lavorando Bollini nella settimana post calciomercato. Defezioni che hanno prestato inevitabilmente il fianco alle critiche ed a chi spingeva per vedere facce nuove soprattutto nel centro della difesa ed a centrocampo.
Bisogna fare i conti con la realtà: il mercato è chiuso ed è inutile piangere sul latte versato avvitandosi su ciò che poteva essere e non è stato. Le rivoluzioni di gennaio, vedi Bari ma anche i precedenti, non pagano mai. Le squadre non si fanno a gennaio ma a giugno. E’ questa la strada da seguire perchè a volte la toppa è peggio del buco. Chi è rimasto a Salerno ora dovrà dare il massimo non solo sul campo ma anche per riconquistare la fiducia della piazza ed alimentare la passione che rischia di crollare ai minimi storici