«È un’ulteriore attenzione alla nostra storia – scrive il Sindaco Gianfranco Valiante nell’introduzione al catalogo pubblicato da Gutenberg Edizioni –, leggendo nell’esperienza di Afeltra il progetto di una generazione che rinnovava, in quegli anni di grande apertura, oramai libera da ogni sovrastruttura ideologica, il suo rapporto con le istituzioni e con il pubblico. Il nostro è un impegno che guarda nella direzione di lasciare meno spazio all’oblio, a quel processo che tende a coprire nella sacca della dimenticanza tante esperienze che hanno reso più nuovo, più contemporaneo il nostro presente. Come è stato per le numerosissime mostre promosse dal FRaC, non ultima la retrospettiva dedicata al Maestro Ciro Pica, questa mostra si offre come un ulteriore momento di scoperta e di riflessione, della storia e dell’attualità del territorio creativo della nostra regione, ricostruendo e rileggendo per la prima volta con un taglio antologico l’esperienza di un artista qual è Lucio Afeltra».
Afeltra, scrive Rubina Giorgi in un saggio del 2009, «si professa e opera come artista concettuale. Vorrei considerare un momento questa qualificazione prescindendo dalla storia (o dalle storie) dell’arte concettuale. Per “concettuale” assumo un’operazione che intervenga su un contesto di base o una certa massa di determinazioni di senso comune e proprio in quanto tali magari non motivate o prive di intenzioni precise, intendendo portare ordine o un diverso tipo di disordine o una elaborazione o deviazione originale dalla base data che inneschi altre serie di percezioni. Dunque, per prima cosa sommuove la base, introduce notazioni distraenti o astraenti, opera alleggerimenti o lacune, cancella qualcosa.
Si tratta in genere di intervento su pieno per introdurre qualche vuoto adatto a nuove possibili figurazioni e comprensioni. Ma può essere immediatamente evidente: il processo può anche presentare come azione su una lacuna iniziale per introdurre un riempimento, un’animazione inattesa, suggerire una totale o parziale sintesi, creare un quadro di significazione. Potrebbe anche darsi l’aggiunta di ulteriori determinazioni a un già pieno, l’ipersaturazione: insomma, spesso, un aggiungere per togliere, un sovrapporre per sottrarre».
In occasione della mostra è stato pubblicato dalla Gutenberg Edizioni, un catalogo con testi di Massimo Bignardi, Rubina Giorgi, Raffaele D’Andria e Boris Brollo, l’apparato biografico, nonché un ampio repertorio illustrativo.
LUCIO AFELTRA nasce a Nocera Inferiore (SA) nel 1961. Si diploma al Liceo Artistico “A. Sabatini” nel 1981. Nel 1985 conclude gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli corso di Pittura. Nel 1990/91 frequenta il corso di aggiornamento per restauratori-presso i Musei Provinciali di Salerno.Presso l’Istituto d’Arte Statale “F. Menna” nel 1994 si diploma in arte applicata grafica e fotografia. Viene nominato, nel 2009, componente del gruppo di coordinamento Castello Arechi – Provincia di Salerno.
Nel 2012 è coordinatore progetto “ITALIA 151 Italianicontemporanei”. Con Decreto, n. 6 del 14.2.2013 del Presidente della Provincia di Salerno riceve la nomina di Consulente arte visiva moderna e contemporanea. Dal 1997 collabora con il Laboratorio di restauro e conservazione (osservatorio per le arti visive), di Marina Imparato, dove è curatore della rassegna multidisciplinare d’arte contemporanea “@lfabeti contemporanei”. Tra le recenti mostre personali: 2007 “gloBcal”, Laboratorio Amalfi, Salita S. Nicola dei Greci, Amalfi (SA); 2013 “la cura” istallazione ambientale Premio Sele d’Oro Mezzogiorno, Oliveto Citra (SA); 2013/2014 “da sere… orto” Spazio Lazzari, Treviso; 2015 “da sere…orto” Palazzo Maoli, Cittaducale (RT).
Mentre tra le presenze a rassegne e collettive si segnalano: 2009 “L’astrazione infinita”, Spazio Tethis, Asenale novissimo Venezia; 2011 Padiglione Italia – 54 esposizione internazionale Biennale di Venezia, Regione Campania Ex Tabacchificio Centola, Pontecagnano (SA); 2012 “In Rete” – Galleria Trasparente, Milano; 2013 Padiglione Tibet (evento collaterale alla 55a Biennale di Venezia), Santa Marta, Venezia; 2015. Venezia Open Art – Sala dei Laneri, Venezia; 2016 Peintures Sculptures Dessins Gravures Photographies – Galerie Caron Bedout, Villenevue Sur Yonne (FR); SENZA TERRA/WITHOUT LAND – 15 Mostra Internazionale di Architettura – la Biennale di Venezia, Isola di San Severolo, Fondazione San Severino, Venezia.
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