In merito al rinnovo degli accordi tra Comune, proprietari dell’immobile e cooperativa Antonella Pagnotta ha detto: «Non siamo riusciti a trovare un accordo perché il proprietario non voleva avere un rapporto commerciale con la cooperativa Livingstone. Nel 2012 c’era idea di fare un protocollo d’intesa con il Comune e la Caritas che ci avrebbe aiutati a sostenere i costi ma poi è venuto fuori che saremmo potuti andare avanti solo se avessimo presentato una fidejussione di 350mila euro. Chiedere una cosa del genere è un’assurdità.
Senza nemmeno attendere una nostra risposta, il proprietario si tirò indietro, asserendo di non volere un rapporto commerciale con la cooperativa. Da lì, la richiesta al Tribunale a fine 2016, dopo ben quattro anni, di riavere il proprio bene e la condanna, a danno del solo Comune, ad un risarcimento di 360mila euro al proprietario e alla consegna della struttura da parte nostra».
Una richiesta legittima, continua Pagnotta «dato che il Comune, non si sa per quale motivo, non ha pagato i costi di locazione dal 2012 al 2016 senza interrompere il servizio, anzi, alimentandolo con richieste di accoglienza». Una situazione che a breve potrebbe approdare anche in commissione Trasparenza.