“Salerno prima ha avviato una battaglia ideologica contro la Riforma Delrio, poi ha iniziato una trattativa sui nomi, barattando l’autonomia gestionale, ed oggi si intesta una inutile battaglia sulle proroghe e sulle date. Fuffa per allontanare i problemi”.
“Ha sbagliato il Comune e chi ha guidato l’autorità portuale. Ognuno – sottolinea- ha giocato partite di piccolo cabotaggio per difendere interessi particolari e non il destino del porto. Serviva una presenza più forte su Roma quando il governo Pd, quello dei Napoli e dei De Luca, tradiva gli impegni per il nostro territorio”.
“Per tutelare Salerno serve una strategia che salvi l’autonomia dello scalo, prevedendo percorsi speciali per alcune iniziative, e che allo stesso tempo consenta alla infrastruttura di essere centrale nel Mediterraneo. Per costruire futuro serve ascoltare operatori e sindacati. Bisogna farlo sempre e non in maniera strumentale. Chi vive il porto da tempo sollecitava ad interventi” conclude Amatruda