Torturava la moglie con sevizie di ogni tipo per vendicarsi di presunti tradimenti. Era arrivato finanche a sciogliere plastica bollente sull’inguine della consorte per punire la sua infedeltà. Ora dovrà affrontare un processo un 32enne marocchino residente nell’agro. E’ accusato di lesioni gravissime, sequestro di persona e maltrattamenti. A denunciare il tutto la donna rinchiusa in casa con catene. Casa che era diventato il luogo di torture, con le catene alla porta e le finestre sprangate.
Tra le sevizie quelle nelle parti intime con liquido bollente «dove le zone erogene colpite – scriveva il gip del tribunale di Nola Giuseppe Pepe, inizialmente titolare del fascicolo nella fase iniziale dell’inchiesta – simboleggiano la femminilità che l’indagato voleva aggredire per punire l’infedeltà, vera e presunta, della donna nei suoi confronti».