Al collegio giudicante del tribunale di Salerno, i pm Valenti e Polito – scrive il quotidiano La Città oggi in edicola – hanno chiesto di condannare a 1 anno e 10 mesi di reclusione Gilberto Belcore di Nocera Inferiore (Esa costruzioni), a 2 anni Paolo Baia di Genova (direttore lavori di piazza della Libertà), a 2 anni Sergio Delle Femine, di Salerno (direttore lavori nel cantiere dell’ex pastificio Amato), a 2 anni Armando ed Enrico Esposito di Nocera Inferiore (Esa costruzioni, il secondo anche ex assessore e ora consigliere comunale a Nocera Inferiore), a 1 anno Antonella Iannone di Salerno (Meca srl, gestore di una cava a Pellezzano), a 1 anno e 6 mesi Antonio Ragusa di Salerno (tecnico comunale), a 1 anno Mario Califano di Sarno (omonima ditta di movimento terra).
I pm Guglielmo Valenti e Mariacarmela Polito hanno chiesto anche l’archiviazione per quattro dei sette capi di imputazione ai nove imputati rimasti a processo (in origine gli indagati erano diciassette).
Secondo le accuse, formualate dalla procura salernitana, sotto la pavimentazione di piazza della Libertà ci sarebbero circa tremila metri quadri di rifiuti speciali non pericolosi, cioè materiali di risulta provenienti dalla demolizione dell’ex pastificio Amato e usati come materiale di riempimento nel cantiere di Santa Teresa. Inoltre pietre e rocce delcantiere della piazza, per i quali il Comune pagava i costi di smaltimento, sarebbero finite in discariche illegali. In questo procedimento il Comune di Salerno è parte civile
Fonte La Città