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Istigazione alla violenza, bufera sul vice direttore del Festival di Giffoni

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Inchiesta sul cane ucciso a Pastena, gli atti trasferiti ai carabinieri della stazione di Mercatello. E’ avvenuto ieri il passaggio dei documenti episodio choc avvenuto a Pastena nella giornata di mercoledì, quando A. F. ha ammazzato a calci la cucciola Chicca. I vigili urbani del comando di via dei Carrari, infatti, hanno inoltrato il materiale dell’attività investigativa che, in meno di 24 ore, ha assicurato l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, alla giustizia. Ma l’attività dei militari di via Mauri, in attesa di ulteriori disposizioni dalla Procura di Salerno, saranno volte alla tutela di A.F . Il salernitano della zona orientale, infatti, dopo la gogna mediatica rischia di essere il bersaglio mobile di chi, in questi giorni, si è indignato sul web per la morte della cagnolina.

I messaggi su Facebook analizzati dagli inquirenti sono davvero preoccupanti e, dopo lo sfogo sui vari gruppi animalisti e non, adesso si teme che qualcuno possa arrivare anche ad aggredire A.F. Non è passato inosservato, infatti, l’invito di qualche animalista nel tempestare di messaggi privati il profilo Facebook del 60enne. Gli esperti dei social la chiamano tecnicamente “shitstorm”, tempesta di escrementi, ed è quella che da giovedì l’uomo sta subendo in modo inerme. Per questo i carabinieri non escludono nemmeno l’attivazione di un servizio di pattugliamento costante nei pressi della sua abitazione.

Tra i messaggi che hanno fatto scalpore quello postato sulla sua bacheca dal vice direttore del Giffoni Film Festival Manlio Castagna. Un post carico di rabbia e che inciterebbe – come segnalato da più parti – alla violenza. Ecco cosa ha scritto il vice direttore della famosa ed importante manifestazione di cinema per ragazzi del nostro paese: “Questo è l’essere che ieri ha ucciso a calci un piccolo cane indifeso a Salerno (vi risparmio le foto e il video che documenta il massacro). Da quello che leggo aveva già ucciso una donna in una rapina per pochi soldi.
Logicamente in questo Stato di Merda – che prende l’aulico nome di Italia – questo è il tipo di giustizia che dobbiamo attenderci. Quindi ora se la caverà giusto con una denuncia. Il mio sogno, invece, è una punizione esemplare: linciaggio. Scegliete voi come: con pietre, con pugni, con calci, con machete”




Proprio le ultime parole scritte da Castagna, nel post, hanno sollevato un vespaio di polemiche. Molte mamme di giovani giurati si sono rivolte alla nostra redazione chiedendo un intervento ufficiale del festival e del direttore Claudio Gubitosi sull’intera vicenda.  “Al di là dell’episodio gravissimo e della uccisione barbara di un cane – scrive una mamma -, una persona come Manlio Castagna, vice direttore del festival del cinema per ragazzi e  che lavora a contatto con tanti giovani non può trasmettere, anche se solo su una pagina social, tanta rabbia ed odio verso un altro uomo.

Manlio ha un ruolo pubblico che dovrebbe spingerlo ad avere un atteggiamento moderato e di esempio per tanti ragazzi che lo individuano come modello di riferimento. Parlare di ‘Stato di m….’ e di giustizia fai da te con pietre, pugni, calci o machete’ verso l’assassino del cane Chicca impongono il festival e tutto il suo staff ad una riflessione profonda sui valori e sui principi che si intendono trasmettere anche attraverso i social. Ci aspettiamo provvedimenti da parte di Claudio Gubitosi uomo sensibile e attento a queste vicende”.

Successivamente Manlio Castagna ha rimosso il posto polemico pubblicandone un altro di scuse: Mi rendo conto che, talvolta, mi faccio prendere dalla rabbia e (accecato dalle immagini che ho visto riguardo alla cagnolina uccisa a salerno) ho fatto un post sbagliato e stupido. Auspicare la violenza non è mai una saggia idea. Anche verso chi si è macchiato di orrendi crimini. I social sono un mezzo pericoloso perché non ci permettono di essere “tridimensionali” e quindi può uscir fuori un’immagine sbagliata di noi. chi mi conosce sa che io sono l’antitesi del “violento” e anche se devo liberarmi di una mosca in casa, preferisco farla uscire piuttosto che schiacchiarla. Quindi che dire… chiedo SCUSA a tutti per la mia intemperanza. A tutti, anche a coloro che non mi hanno criticato o che anzi hanno condiviso il mio post (che ho rimosso). Speriamo solo che la giustizia faccia il suo corso. Quella della magistratura e non quella, sempre sbagliata e oscena, del far west privato.

 

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