Brancaleone, pur non avendo mai perso il suo senso dell’ironia con cui affronta la sua esasperata esistenza, è in preda ad una crisi suicida: nella sua ultima battaglia si è finto morto per non essere ucciso dai saraceni e ora vuole espiare la sua colpa ingerendo un veleno che pretende da Colombello che ha fatto del suo antro un laboratorio di estratti erbali. Il clerico, che a sua volta si identifica nell’allegrezza, sa che il cavaliere è, in realtà posseduto dai demoni e dà a Brancaleone una purga facendogli credere che sia cicuta. Una volta tornato in sé, a Brancaleone viene offerta dal vescovo la possibilità di formare un’armata e di conquistare il Castello di Bellafonte caduto in mano ai saraceni.
Il cavaliere accetta subito l’incarico e insieme allo stesso Colombello e a un lebbroso che si è unito a loro, parte per la paradossale impresa. Ma formare un’armata non è facile e a Brancaleone si unisce soltanto una compagnia di comici incontrata durante il viaggio verso il castello. Grazie alla particolarità degli imprevisti che deve fronteggiare, Brancaleone si rende conto di aver vissuto metà della sua esistenza come uomo d’armi mentre l’altra metà, quella dell’esperienza dell’amore e della visione spirituale dell’essere, gli è rimasta sconosciuta. Aiutato da Colombello, Brancaleone e la sua improbabile armata, vivono una serie di avventure, al limite del grottesco, che portano il cavaliere verso una consapevolezza sempre maggiore.
L’appuntamento con Pippo Franco è il secondo del cartellone teatrale 2017 al “Giuffrè”, organizzata da AssoTeatro della presidente Ilaria Valitutto, con la direzione artista di Vito Cesaro.