L’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Elena Guarino, è ancora alle battute iniziali: ieri presso il Not, il Nucleo operativo territoriale che costituisce un centro di riferimento contro i fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori, e davanti al Gip del tribunale di Salerno Stefano Berni Canani, si è svolto l’incidente probatorio richiesto dalla Procura, per «cristallizzare» le accuse a carico dell’indagato per evitare che il trascorrere del tempo possa pregiudicare la spontaneità delle dichiarazioni della minore.
I fatti risalgono all’incirca a un anno fa. È stata la stessa vittima a sporgere denuncia. Nel corso delle verifiche è emerso che la ragazzina era stata affidata a una comunità di accoglienza perché la madre, con problemi di tossicodipendenza, non era in grado di occuparsi di lei.
I servizi sociali erano intervenuti con l’obiettivo di sottrarla ai pericoli di una situazione di degrado e di offrirle le opportunità per garantirsi un futuro migliore. Invece quel trasferimento in casa famiglia, se dovessero essere confermate le accuse, ha finito per procurarle ulteriori traumi. Il giovane operatore avrebbe approfittato della notte, quando gli altri dormivano, per raggiungerla nella sua camera e praticare gli abusi.
Almeno tre gli episodi al vaglio della Procura e che si sarebbero consumati tutti durante le ore notturne. Gli abusi si sarebbero consumati dopo che tra l’operatore e la ragazzina si era creato un clima di fiducia: la minore aveva infatti creduto di poter trovare un amico e un confidente in quell’uomo che ogni giorno incontrava in quella casa che, per lei, rappresentava ormai una famiglia. L’indagato,invece, dopo aver carpito la sua fiducia ne avrebbe approfittato abusando della 14enne.
Dopo la denuncia il giovane operatore, fu immediatamente sospeso dal servizio in attesa dell’evolversi dell’iter investigativa. Ora l’uomo rischia il processo per abusi sessuali ai danni di una minorenne.