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Migranti: a Salerno nascono i “caschi blu del mare”

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Nella sala del Gonfalone del Comune di Salerno si è tenuta la conferenza stampa del progetto “The Blues Helmets of the Sea”, promosso dal MIUR, dal ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo, dall’UNESCO e  dalla Confederazione mondiale delle attività subacquee (CMAS).  Presenti anche l’IIS Santa Caterina-Amendola, che ha promosso l’iniziativa, il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, l’istituto tecnico nautico Giovanni XXIII.

L’obiettivo del progetto, infatti, è quello di creare un nuovo profilo professionale, i caschi blu del mare, impegnati nella pulizia del mare da agenti inquinanti e nel recupero di beni archeologici. I destinatari del progetto saranno cittadini extracomunitari, quali gli allievi del CPIA, e comunitari, come gli alunni degli altri due istituti. Il mare, dunque, non è solo il luogo dove rischiare di incontrare  la morte, come nel caso dei migranti, ma  per loro e per tutti noi in generale, fonte di vita e di impiego.

In particolare gli alunni del nautico offriranno la loro competenza specifica in ambito marittimo, mettendo a disposizione anche la propria barca Gatsby, donata all’istituto dall’agenzia nazionale per i beni confiscati alla camorra. Hanno partecipato alla conferenza anche il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, che ha salutato l’iniziativa con grande calore, sentendola in profonda sintonia con la vocazione marittima della bella città di Salerno; Paolo Masini, consigliere del ministro Dario Franceschini, Anna Arzhanova, presidente del CMAS, Gianfranco Frascari, presidente del consiglio di settore della didattica subacquea, Elio Spagnuolo, in rappresentanza dell’autorità portuale e il TV Laura Ruocco per la capitaneria di porto. Una nuova occasione, dunque, per la nostra città e per l’istituto nautico per fare del mare lo specchio di una naturale bellezza e di una grande professionalità.

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