Il segretario regionale della Cimo (Confederazione medici ospedalieri), Antonio De Falco, è favorevole all’idea, anzitutto per tutelare i professionisti che svolgono il proprio dovere. Gli utenti dell’ospedale ne sarebbero felici: “Impronte digitali? Questo ed altro, purché medici e infermieri siano al loro posto. E’ indecente attendere mesi per un intervento o un esame, se ognuno lavorasse le cose andrebbero meglio”.
Su 55 indagati finiti ai domiciliari, 50 devono rientrare in servizio, per ordine del gip: un modo per non bloccare l’attività del Loreto Mare. Per gli altri cinque, colpiti dalle accuse più gravi, la Asl ha già disposto la sospensione con il dimezzamento dello stipendio. E l’inchiesta potrebbe allargarsi, alla ricerca di complicità interne che abbiano aiutato l’esercito dei furbetti a rimanere invisibile.
IL CASO SALERNO. Nel frattempo va avanti anche l’inchiesta sui furbetti del cartellino al Ruggi di Salerno. Secondo il quotidiano La Città, oggi in edicola, la Procura della Repubblica di Salerno sta per inviare altri 200 avvisi di garanzia ad altrettanti dipendenti che dovranno presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati prima che gli inquirenti procedano con le richieste di rinvio a giudizio.
La notifica è prevista per il mese di marzo