Dopo i saluti iniziali del segretario generale uscente e l’intervento introduttivo ai lavori congressuali di Pino Acocella, sono stati affrontate varie problematiche che in questo momento coinvolgono i lavoratori pubblici, e in particolare, il comparto Università e Afam. Pasquale Passamano, della Cisl Università di Salerno ha commentato: “Chiedo alla nuova segreteria regionale di rafforzare un confronto con le istituzioni regionali e non solo, di aprire un confronto più incisivo rispetto al passato, per ottenere una maggiore interlocuzione con il Comitato Universitario regionale, composto dai rettori dei sette atenei della Campania”.
Ed ha continuato: “Bisogna investire più risorse economiche in Campania sulla formazione post laurea, soprattutto sull’alta formazione, quale valore strategico per recuperare il consistente gap con altre regioni, agevolando il diritto allo studio per i giovani universitari dei nostri territori”. Passamano ha concluso, con un invito a tutti i partecipanti al congresso, a lavorare per il presente e per tutto il prossimo quadriennio, sempre con scelte il più possibile condivise da tutto la dirigenza Cislina Campana e nazionale. Ai lavori del congresso hanno partecipato l’intera delegazione salernitana, guidata da Vincenzina Palumbo.
I lavori del congresso sono stati presieduti dal segretario generale nazionale, Francesco De Simone. Molto applaudito l’intervento di Antonio Marsilia per più di un decennio alla guida della struttura nazionale della CISL Università. Oltre a Carmen Liguori è stato eletto componente di Segreteria Luigi Sivero, docente presso la facoltà di medicina dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II, è stato eletto Segretario generale Antonio Amendola.
La neo segretaria Carmen Liguori ha espresso: “Spero di essere all’altezza del compito che mi è stato affidato dalla CISL Università della Campania. E’ mio impegno mettere a disposizione di tutta la Cisl, l’esperienza maturata in questi anni con le amiche e gli amici della CISL Università di Salerno, esperienza maturata soprattutto quando si è trattato di lavorare per la piena applicazione della legge 240/2010 (riforma Gelmini)”.
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