Il pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, che copre un territorio molto vasto, non dispone di ‘triage’, cioè di un filtro per dare priorità ai casi più urgenti e non è organizzato in modo da trattenere i pazienti meno gravi fuori dai locali in cui si interviene”, spiega il dottor Marco Cimmino che si è trovato a fare fronte all’emergenza.
”Oggi sono entrato in servizio alle ore 14 e ho trovato due ammalati in condizioni critiche, ai quali non potevamo nemmeno assicurare la barella perché non ne avevamo disponibili – aggiunge il dottor Cimmino – Ma mentre cercavamo di dedicarci a questi due casi da codice rosso, uno da trasferire con urgenza ad altra struttura e l’altro da indirizzare altrove per eseguire particolari esami diagnostici che qui non effettuiamo, affluivano decine di casi da codice bianco: pazienti che lamentavano mal di pancia, mal di schiena, mal di testa. Tutti nei corridoi a pretendere di essere curati con urgenza e nessun addetto a disciplinare i tempi d’attesa necessari”. Il personale sanitario ha, quindi, chiesto l’intervento dei carabinieri della stazione di Castellammare di Stabia.
”Questo ospedale, purtroppo – aggiunge il dottor Cimmino – all’accettazione non dispone di personale che regoli l’accesso agli ambulatori. Allo sportello viene solo chiesto nome e cognome del paziente, che poi entra come tutti gli altri, occupando corridoi, sedie, barelle, fino a costringere persino i medici a cedere le proprie sedie o a effettuare elettrocardiogrammi e persino terapie delicate ad ammalati appoggiati in condizioni precarie a causa del super affollamento della corsia”.
Fonte ANSA