Per il resto, le altre due reti portano la firma dei centrocampisti Busellato (autore del gol da tre punti in Veneto) e Minala (a segno nell’ultima sfida giocata all’Arechi). Le punte granata sono quindi a secco da cinque giornate. Eppure di soluzioni offensive ne sono state alternate diverse.
A Trapani, dopo quattro gare di assenza dalla formazione di partenza, Donnarumma è tornato titolare al fianco di Coda. Non accadeva dalla partita con lo Spezia, quando Rosina, per problemi fisici, era rimasto inizialmente in panchina per poi subentrare all’ex del Teramo. Da allora, l’attaccante torrese, in parte anche per i fastidi al polpaccio, è stato impiegato col contagocce e Bollini ha sperimentato sempre varie soluzioni offensive.
Da Rosina avanzato a supporto di Coda, impiegato come unica punta, al tridente con Improta e l’ex del Bari esterni, fino a tornare alle origini, alla coppia formata da Donnarumma e l’ex del Parma con conseguente esclusione del fantasista calabrese.
Variando pedine e posizioni, il risultato non è cambiato. Il reparto offensivo che doveva e può rappresentare ancora il fiore all’occhiello di questa squadra ha fatto registrare una preoccupante inversione di tendenza. Nel girone di andata, chiuso con 26 reti in 21 partite la Salernitana ha viaggiato con una media di 1,23 a gara in termini di gol segnati. In quello di ritorno, almeno dopo le prime 6 partite, si ritrova ad una media di 0,5. Urge un cambio di rotta e per ottenerlo occorre sfruttare il potenziale offensivo che ha fatto e fa gola a parecchi club di serie B e non solo.