Obiettivo generale del programma sarà, quindi, creare attività di sensibilizzazione per gli atleti dilettanti, allenatori, istruttori, educatori che lavorano nell’ambito specifico dello sport legato alla solidarietà, con particolare attenzione ai migranti, ai rifugiati e ai richiedenti asilo politico. Durante i prossimi mesi, i partners europei, in collaborazione con l’ONMIC, saranno impegnati in due attività principali: un’analisi su come lo sport possa essere utilizzato per l’inclusione sociale nel proprio contesto nazionale, oltre all’avviamento di un corso di formazione rivolto a educatori, volontari, operatori sociali del settore e allenatori, inerente le attività sportive per il dialogo interculturale, la cittadinanza attiva e, soprattutto, la lotta contro il razzismo e la discriminazione. A tal riguardo, si svolgeranno diversi eventi sportivi nazionali(Sport-ID Day), in ogni Paese europeo partner, che si concluderanno con un evento finale, previsto il prossimo anno a Salerno.
Argomento di forte attualità, l’immigrazione costituisce una realtà importante e, quindi diventa necessario coniugare il principio di accoglienza, che caratterizza l’anima profonda dell’Europa, con il valore della legalità, intesa come integrazione. Quale modo migliore di avvicinare i giovani al concetto di legalità? Attraverso lo sport, favorendo il dialogo interculturale e, con esso, la lotta al razzismo, si potranno mettere le basi per una convivenza civile.
“La cultura dell’integrazione non è altro che riuscire a rendere normale domani quello che ieri sembrava impossibile “- afferma l’Avv. Tea Luigia Siano, responsabile legale ONMIC.
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