A darne notizia il quotidiano Il Mattino oggi in edicola e che racconta il calvario durato 13 anni dopo il ‘no’ dal ministero della Difesa per l’assistenza.
Al rientro dalla missione Enduring Freedom Antonio avverte i primi sintomi della malattia: tracce di sangue nelle urine. Si scopre la presenza di un tumore alla vescica, dovuto alla «esposizione a un inquinamento ambientale contenente polveri di acciaio e tungsteno», il metallo pesante presente nelle munizioni.
Oltre al tumore Antonio è costretto a combattere un’altra battaglia quella per far valere i suoi diritti e l’applicazione della e 65/84 dello stato maggiore dell’Esercito, che prevede il «monitoraggio del personale delle forze armate affetto da grave patologia, l’assistenza in campo sanitario, amministrativo, spirituale, psicologico,morale e materiale a favore dei militari e dei loro familiari».
Fonte IlMattino
alla famosa COALIZIONE del ca..o che ha aggredito Jugoslavia, Iraq, Afghanistan nonché Libia, Egitto, Siria a guida? … a fare che? … morti causati? … e se verranno mai puniti per i crimini commessi.
Pure con l’Ucraina ci provano ma là c’è qualcuno che finalmente “e’ ddà n’faccia”