Vera e propria svolta
Finora la biopsia liquida era in grado di rilevare le tracce di DNA rilasciato dalla cellule tumorali nei pazienti con cancro, ma non riusciva a localizzarlo.
In futuro chi manifesterà alcuni sintomi, come ad esempio gonfiore, perdita improvvisa di peso, potrà ricevere una diagnosi positiva o negativa con un semplice esame del sangue e non attraverso una biopsia, che è un test molto più invasivo.
Individuati i marker di 10 organi
I ricercatori americani hanno analizzato campioni di tumori e campioni di sangue prelevato da pazienti con cancro per cercare nel sangue i marker dei differenti organi. Hanno poi creato un database per il fegato, l’intestino, il colon, il polmone, il cervello, il rene, il pancreas, la milza, lo stomaco e il sangue.
Quando le cellule tumorali uccidono le cellule sane lasciano una traccia nel DNA
Quando una neoplasia si sviluppa, inizia a competere con le cellule normali per quanto riguarda nutrienti e spazio vitale e, per questo, diffondendosi, le uccide. Nel momento in cui le cellule muoiono, rilasciano il loro DNA specifico nel sangue, e i ricercatori hanno utilizzato questo DNA per identificare il tessuto interessato dal cancro.
Il parere dell’esperto
«Abbiamo fatto questa scoperta per caso – spiega Kun Zhang, primo autore dello studio e professore di bioingegneria – Stavamo portando avanti l’approccio convenzionale ed eravamo solo in cerca di segnali provenienti da cellule tumorali. Ma in questo modo abbiamo individuato anche segnali provenienti da altre cellule. Ci siamo così resi conto che se integriamo entrambe le serie di segnali possiamo determinare la presenza di un tumore e il posto in cui sta crescendo».
Fonte ok-salute.it
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