Le argomentazioni del drastico diniego della Procura all’esercizio provvisorio sono varie. C’è chi giura dipendano dalle tante ipotesi di reato (penali e amministrativi) che hanno portato al crac e chi ricorda come l’esercizio provvisorio eviterebbe la bancarotta e il carcere all’ex presidente Maietta. Mancini si è offerto di anticipare le spese vive fino al termine del campionato, oltre a presentare una proposta irrevocabile di acquisto del club.
Se al Latina venisse negato l’esercizio provvisorio, il club laziale perderebbe automaticamente l’affiliazione alla Figc e di conseguenza verrebbe escluso dal campionato di Serie B. Siccome è già in corso il girone di ritorno, i risultati precedenti non si cancellano e le partite ancora da giocare vengono considerate perse per 0-3 a tavolino. Inoltre le retrocessioni in Lega Pro sarebbero due, con due squadre ai playout.
Il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi commenta: “Sono giorni fondamentali, speravamo di non rivivere un caso Parma, i controlli non sono ancora infallibili. L’esercizio provvisorio è indispensabile: non disperderebbe il valore del titolo e della rosa per i creditori”.
Inoltre, il procuratore federale Giuseppe Pecoraro avrebbe svelato all’Antimafia un provvedimento disciplinare contro l’ex presidente Maietta (deputato Fdi), l’ex allenatore Mark Iuliano, i giocatori Crimi (ora a Cesena) e Bruno (ora a Pescara) per presunte protezioni dalla malavita locale.
Pecoraro racconta: «Dalle indagini di Latina è emerso che c’era una frequentazione da parte dei giocatori con il Di Silvio. Questi aveva peso in certi ambienti, tanto da decidere persino chi dovesse entrare in curva e chi no. Ci sono violazioni dell’articolo 1 bis del codice di giustizia sportiva, i giocatori si sentivano protetti da costui (soprannominato “Cià cià cià”) organico alla criminalità organizzata». L’avrebbero frequentato anche Iuliano e l’allora presidente Maietta.