Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola. Il 13 marzo ci sarà la prima udienza. Il Comune di Salerno è stato individuato come parte offesa del procedimento che vede imputati, ex amministratori comunali, attuali, dirigenti ed imprenditori.
Si tratta della maxi inchiesta della Procura di Salerno che vide anche la richiesta, rigettata dal Gip, di dodici misure di ordinanza cautelare a carico di tecnici comunali e di imprenditori. In particolare a carico di Enrico ed Armando Esposito (Esa Costruzioni), Gilberto Belcore, Sergio Delle Femine, Domenico Barletta, Lorenzo Criscuolo, Antonio Ragusa, Paolo Baia, Marta Santoro, Salvatore De Vita, Antonio Fiengo (della Fiengo ceramica, che ha prodotto la pavimentazione) e di Patrizia Lotti (della Lotti associati, progettisti dell’opera).
Il processo vede tra gli imputati anche l’ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, oggi governatore della Campania, oltre gli ex assessori Alfonso Buonaiuto, Augusto De Pascale, Gerardo Calabrese ed Ermanno Guerra (oggi consigliere comunale), gli attuali consiglieri regionali Nello Fiore, Enzo Maraio, Luca Cascone e Francesco Picarone, l’attuale vicesindaco Eva Avossa e l’attuale assessore Mimmo De Maio. Al centro dell’inchiesta condotta da pm Antonio Cantarella e Guglielmo Valenti, un intreccio tra politica ed imprenditoria che parte dai lavori di Piazza della Libertà, affidati alla Esa Costruzioni dei fratelli Esposito.
Più di diciotto faldoni con numerose intercettazioni che hanno portato alla luce il vero e proprio «Sistema Salerno», ed un danno all’erario stimato in 4 milioni di euro. Tra qualche giorno partirà il processo, che si aggiunge a quello relativo alla realizzazione del Crescent, ma il Comune non ci sarà. Almeno come parte offesa
Fonte Le Cronache