Ingenito punta l’accento sulla necessità di stoppare la scelta che starebbe per essere ratificata per un aumento di 0,50 centesimi della tassa di soggiorno che salirebbe a 1,50 per b&b e 2 euro per le altre tipologie ricettive. “Sappiamo bene le difficoltà del bilancio di Palazzo San Giacomo e non vi è alcuna posizione di pregiudizio verso la gestione comunale, ma non si risolvono i problemi, aumentando la tassa di soggiorno, che i nostri viaggiatori subirebbero mettendo in discussione il suo target di città low coast che Napoli si è ricucita e imponendo ai nostri gestori una tares assai salata per una categoria che sta dimostrando dinamicità, garantendo flussi turistici di viaggiatori individuali anche in periodi di destagionalizzazione oltre che incentivare molte famiglie a ristrutturare e recuperare immobili a proprie spese pur di garantirsi un reddito, cogliendo l’opportunità di un rinnovato interesse per la città – dichiara Ingenito – Appare alquanto anomalo che gli assessorati al bilancio e al turismo ottengano in un comitato con i soli albergatori l’aumento della tassa di soggiorno per le sole attività ricettive extralberghiere e decidano un aumento del riparto degli introiti da destinare a qualche dipartimento comunale e a coprire le falle del bilancio”. Chiare anche le motivazioni espresse in occasione dell’audizione in commissione consiliare la scorsa settimana.
“Piuttosto che occuparsi di promozione che non gli compete perché spetta alla Regione o spacciare per eventi ciò che non è, con iniziative spesso annunciate a pochi giorni dall’avvio e non garantire i servizi minimi come bagni pubblici, decoro e servizi di accoglienza con autentici punti informativi, l’amministrazione comunale colga l’opportunità di questo favorevole flusso turistico per effettuare con noi una vera lotta al dilagante abusivismo, accompagnare il recupero e la messa in sicurezza dei palazzi del centro storico, dando opportunità concrete alle famiglie napoletane di non cedere alle lusinghe di speculatori immobiliari e avviare anche con una logica di un piano di dimensionamento, qualora opportuno come si sta facendo a Barcellona per evitare spopolamento residenti”.
Chiara la posizione anche su piano strategico sul turismo. “Non credo che il consulente incaricato ci fotograferà una realtà diversa da quella che già conosciamo sul turismo cittadino- dichiara Ingenito – Vanno risolte le anomalie delle competenze nel turismo, il Comune di Napoli si faccia piuttosto promotore di un dialogo franco con la Regione per chiarire chi fa cosa nel turismo e cultura”.
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