Lo afferma in una nota l’avv. Antonio Cammarota, per il quale “non si comprende per quale motivo il Comune vada a costituirsi parte civile per vicende non istituzionali, come ha dichiarato di fare per “l’assassino di chicca”, e non invece, come pure è avvenuto nel processo penale relativo alla vicenda Crescent in cui sono imputati collaudatori e dei tecnici e per cui è prossimo udienza il 6 aprile prossimo dinanzi al giudice Albarano, anche per questo procedimento penale”.
Dunque, per Cammarota “è opportuno conoscere che la costituzione di parte civile ha dei precisi termini di decadenza e che rappresenta la richiesta risarcitoria che la persona offesa realizza nel processo penale, senza alcun rischio economico, in quanto il Comune si costituisce attraverso i suoi legali interni e, ove assolto l’imputato, non soccombe per le spese”.
“Ma soprattutto – insiste Cammarota – è opportuno sapere che, in caso di costituzione di parte civile, non opera la prescrizione del reato, che di fatto escluderebbe anche l’azione risarcitorie in sede civile”. “Ne deriva l’obbligo – conclude – e non la discrezionalità nella scelta, della costituzione di parte civile nei processi penali ove il Comune è parte lesa,rappresentando in mancanza ipotesi di danno erariale oltre che l’uso politico delle istituzioni”.