L’esposizione ordinata da Massimo Bignardi propone le opere, dipinti e installazioni che l’artista salernitano ha realizzato nel corso degli ultimi dieci anni. Le opere, provenienti da collezioni private e da quella dell’artista, testimoniano la vivace continuità di una ricerca avviata nei primi anni ottanta, al tempo Afeltra studente presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Afeltra, scrive Rubina Giorgi in un saggio del 2009, «si professa e opera come artista concettuale. Vorrei considerare un momento questa qualificazione prescindendo dalla storia (o dalle storie) dell’arte concettuale.
Per “concettuale” assumo un’operazione che intervenga su un contesto di base o una certa massa di determinazioni di senso comune e proprio in quanto tali magari non motivate o prive di intenzioni precise, intendendo portare ordine o un diverso tipo di disordine o una elaborazione o deviazione originale dalla base data che inneschi altre serie di percezioni.
Dunque, per prima cosa sommuove la base, introduce notazioni distraenti o astraenti, opera alleggerimenti o lacune, cancella qualcosa. Si tratta in genere di intervento su pieno per introdurre qualche vuoto adatto a nuove possibili figurazioni e comprensioni».
Accompagna la mostra il catalogo pubblicato dalla Gutenberg Edizioni, con testi di Massimo Bignardi,Rubina Giorgi, Raffaele D’Andria e Boris Brollo, l’apparato biografico, nonché un ampio repertorio illustrativo.
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