Sebbene il responsabile di tale orrore sia stato individuato la sera stessa, questo tipo di reato non prevede l’arresto.
L’orco, un pluripregiudicato che in quel momento avrebbe potuto sfogare la sua rabbia su chiunque, resta a piede libero, in mezzo a noi. La sua casa dista poche decine di metri da una scuola materna ed elementare.
Ed è proprio qui davanti che domani, a distanza di un mese esatto da questo episodio di inaudita violenza, rappresentanti del comitato spontaneo “Uniti per Chicca”, all’uscita della scuola, chiederanno ai bambini ed ai loro genitori di affiggere su una grande tela tanti cuori rosa in ricordo di Chicca, con lo scopo ben preciso di contribuire a trasmettere ai più piccoli il valore dell’empatia e del rispetto nei confronti degli animali, ovvero dei soggetti più deboli della società.
Sarà anche l’occasione per promuovere la sottoscrizione di una lettera aperta, ad integrazione di quella online che conta quasi 25.000 firme, indirizzata al Procuratore capo ed al Presidente del Tribunale di Salerno, affinché al responsabile venga applicato il massimo della pena prevista, ovvero la reclusione fino a due anni, sebbene la legislazione italiana, finora, abbia purtroppo sempre risposto con pene a dir poco esigue.
La lettera aperta verrà poi portata, venerdì 17 marzo, presso la pizzeria Pizza&Pizza di lungomare Marconi, in una serata di beneficenza per i randagi del Cilento nata dalla pagina Facebook “Sei Vegano Se”, in cui la cucina del ristorante LuNa Vegana si fonderà con la professionalità di chi ospita l’iniziativa.
Sabato 18 marzo si terrà, invece, un banchetto in piazza Caduti Civili di Brescia per l’intera giornata.
Queste saranno le prime date di una raccolta firme che vedrà la consegna presso il Tribunale di Salerno il prossimo 27 aprile, per chiedere il giusto risalto al processo e calendarizzazione per una definizione celere. La data di aprile non casuale: è infatti il giorno in cui a Sangineto (CS) inizierà il processo per Angelo, dolcissimo cagnone bianco barbaramente seviziato e ucciso a giugno 2016 a colpi di pala, dopo essere stato legato e appeso ad un albero da quattro giovani del posto che, dopo l’uccisione, avevano addirittura pubblicato su Facebook il video del loro crudele gesto.
Se Sangineto è un paese che si è tristemente contraddistinto per aver protetto questi aguzzini, Salerno ha dimostrato grande sensibilità; la stessa amministrazione comunale ha preso sin da subito una forte posizione.
Non vogliamo che casi come quello di Chicca o di Angelo finiscano come per Spike, cane bruciato vivo a Pozzuoli, “colpevole” di essersi accoppiato con la cagnetta di chi lo ha poi torturato, ed il cui processo si è concluso lo scorso mese di novembre con l’assoluzione dell’unico imputato.
Chiediamo una proposta di legge per l’inasprimento delle pene per i reati a danno degli animali, che l’arresto sia una certezza, che non possa essere commutato in pena pecuniaria e che vengano attivati percorsi rieducativi per chi commette queste violenze.
E basta. Andate a lavorare
buffoni ridicoli nullafacenti e ipocriti
Un consiglio:IATV A TRUA’ NA FATIC E NA MUGLIER
Voi inve e andate a fanculo con la rincorsa, oh grandi lavoratori che stanno tutto il giorno a commentare saler onotizie xD
@9:38
Non con la rincorsa, non ce la farebbero visto che hanno il culo sulla sedia del salotto di mamma’, tutto il giorno a scrivere cassate su intennet.
eccoli i due idioti: giudicano gli altri che commentano, per il fatto che commentano …commentando nello stesso modo! ridicoli e stupidi, fanno bene a restare anonimi