Dell’argomento Saggese discuterà giovedì 16 marzo, alle ore 18.30, nel Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile di Salerno nel corso della tavola rotonda “Conversazioni sui temi della violenza di genere e stalking”. Un evento che si svolge nell’ambito del progetto «L’Arte della Giustizia», organizzato dal Conservatorio di Musica “Martucci”, dall’Arcidiocesi di Salerno, dalla Prefettura e dalla Procura della Repubblica di Salerno. A dialogare sull’argomento, insieme alla senatrice Saggese, saranno l’onorevole Mara Carfagna, ex ministro per le Pari opportunità, e Donatella Caramia, professore di Neurologia e neuromusicologia all’Università degli studi di Roma, Tor Vergata.
«Accanto a un’analisi accurata del femminicidio, alle ulteriori misure che saranno messe in campo per reprimere questo fenomeno e a quelle di prevenzione che coinvolgeranno soprattutto le scuole e il mondo della formazione – spiega Saggese – ritengo che ci sia un’altra questione di fondamentale importanza: come sostenere adeguatamente le vittime della violenza di genere. Prevenzione, repressione e sostegno economico devono andare di pari passo. Un Paese civile si fa carico di chi, ad esempio, rimane orfano di una madre uccisa dal padre o dal compagno. Finché non sarà colmata questa imbarazzante lacuna – conclude Saggese – non potremo dire di esserci battuti con tutte le nostre forze a favore delle vittime di questo terribile reato che purtroppo è ancora frequente».
stupidaggine assoluta questa violenza di genere, creata ad arte solo per dare credito a omosessuali, trans e quant’altro. A me, e ad uno Stato di diritto, interessa la violenza TUTTA, perchè mai dovrebbe essere più importante quella di genere?
L’uomo bruciato vivo di notte qualche giorno fa non è forse violenza? non è di genere?? un uomo lo ha ucciso proprio in quanto uomo e presunto amante della moglie! a parti inverse subito a blaterare stupidaggini come il femminicidio.. ora dovremmo chiedere una legge contro il maschicidio?
Queste differenze sono a dir poco senza senso e per stupidi. Uccidere è uccidere, punto. Non c’è una scala di importanza delle vite umane.. e chi la crea, con il femminicidio e simili, è egli stesso discriminatorio, razzista, violento o quant’altro.