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Cambia la mutualità in Serie B, a rischio molti Club

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Investire su strutture e settore giovanile. Più che un consiglio, per i club di serie B è un obbligo per accedere ai fondi della mutualità dell’anno prossimo. Dal 2017/2018 cambieranno infatti le regole sulla divisione dei soldi riguardanti la vendita collettiva dei diritti televisivi. Ci sarà un taglio importante che rischia di compromettere i bilanci di molte società. Si preannuncia un’estate rovente con la minaccia, neanche tanto velata, di bloccare i campionati se non verrà modificato il nuovo decreto fiscale che prevede risorse minori e vincolate agli investimenti su settore giovanile e strutture.

Oggi la serie B riceve il 10% dei ricavi da diritti televisivi, di cui il 4% per mutualità generale e il restante 6% per mutualità CPI. Quest’ultima verrà abolita e i soldi della mutualità generale potranno essere utilizzati solo per i progetti su strutture e settore giovanile. Ecco perché da tempo Marco Mezzaroma sta puntando l’attenzione su questi due aspetti per dare una base solida al progetto della Salernitana. Le novità potrebbero essere catastrofiche per molte società che fino ad oggi hanno potuto utilizzare gran parte della mutualità per la gestione ordinaria e che invece l’anno prossimo riceveranno meno soldi e solo a fine stagione dopo aver dimostrato di averli spesi per strutture e settore giovanile.

A meno che non venga modificata nei prossimi mesi la norma per andare incontro a diversi club che sarebbero a rischio fallimento dato che i soldi della mutualità CPI, quella che verrà tolta, oggi coprono in media il 50% delle uscite. Il Decreto Fiscale prevede che il 6% della mutualità, erogata dalla Federcalcio e non più da una fondazione, andrà alla serie B, il 2% alla Lega Pro, l’1% alla Lega Dilettanti e il restante 1% alla stessa Federcalcio.

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