Tra le persone che andranno a processo dal 29 maggio a Salerno anche Piero De Luca, primogenito del governatore della Campania Vincenzo. Assieme a De Luca jr, saranno sul banco degli imputati per decisione del gup Giuseppe Amato, Valentina Lamberti, Luigi Avino, Emilio Ferraro e Marianna Gatto.
Mentre hanno patteggiato la pena Mario Del Mese, socio al 50 per cento della Ifil, e nipote dell’ex parlamentare Udeur, Paolo, ed il cognato Vincenzo Lamberti. Per il primo vi è stata una condanna a sette mesi di reclusione, per il secondo ad un anno e sei mesi. L’accusa per tutti gli imputati è di aver concorso al fallimento fraudolento della società, distraendo o dissipando il denaro di cui avevano disponibilità.
A De Luca jr viene contestato di aver beneficiato tra il 2009 ed il 2011 del pagamento di viaggi in Lussemburgo, sede lavorativa del primogenito del governatore della Campania.
IL COMMENTO DI PIERO DE LUCA. In un lancio ANSA la replica di Piero De Luca: “In sede di dibattimento avremo finalmente la possibilità di dimostrare in modo sereno, obiettivo e trasparente l’assoluta infondatezza di una contestazione strumentale e inverosimile. Sono profondamente sereno e ho enorme fiducia nel lavoro dei magistrati. Auspico che il giudizio si celebri il più rapidamente possibile per fare piena chiarezza sulla mia posizione. Tutto questo non ci distrarrà dal lavoro che con grande impegno e sacrificio stiamo portando avanti sui territori”.
CHI E’ PIERO DE LUCA. Piero De Luca, 37 anni, avvocato, ricercatore confermato in Diritto dell’Unione Europea, referendario presso la Corte di giustizia dell’Ue, nella sua carriera si è da sempre occupato di tematiche europee. Il suo debutto in politica si è concretizzato su uno dei temi più cari al governo Renzi, il referendum costituzionale. Voci insistenti, mai finora confermate, parlano di una sua candidatura nelle liste del Pd alle prossime elezioni politiche. Piero De Luca si è quasi subito trasferito prima a Bruxelles e poi a Lussemburgo. Poco social, si racconta più che altro sul suo sito dove innanzitutto cita Gandhi: “Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”.
Come avvocato, si legge on line, si è occupato delle problematiche legate alla realizzazione delle cosiddette ‘Autostrade del mare’ ed agli incentivi europei per lo sviluppo delle reti transeuropee dei trasporti. Ha approfondito la tematica relativa alle reti d’impresa, con specifico riferimento alle opportunità di sviluppo dell’economia locale ad esse legate nonché alle specificità della disciplina nazionale ed europea in materia. E ha assistito, tra l’altro, numerosi clienti dinanzi all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, nell’ambito di procedure relative ad accordi restrittivi della concorrenza.
COINVOLGIMENTO EMERSO IN UN INTERROGATORIO. Il coinvolgimento di Piero De Luca emerse dall’interrogatorio dinanzi ai magistrati inquirenti di Giuseppe Amato jr per un altro crac, quello del Pastificio Amato. Il rappresentante della famiglia Amato affermò di aver saputo da Mario Del Mese del pagamento dei biglietti aerei per il Lussemburgo. Pagamenti che sarebbero stati effettuati con i soldi della Ifil.
Sempre secondo gli inquirenti, gli altri imputati avrebbero impropriamente utilizzato il denaro della società per acquistare arredi e per aver effettuato pagamenti a favore di altre aziende senza che ci fosse alcun rapporto commerciale. Il fallimento della Ifil è andato avanti per più di due anni e, prima che venisse dichiarato, per gli indagati l’accusa della procura salernitana era stata di appropriazione indebita.
LA POSIZIONE DI FORZA ITALIA. “Verrebbe facile per una volta usare le parole del presidente De Luca ‘ripuliamo la Campania’ ma scegliamo la linea garantista. Piero De Luca, mi auguro, possa dimostrare nel processo la correttezza della sua condotta”. Così in una Roberto Celano, vice coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno sul rinvio a giudizio di Piero De Luca. “Restano i dubbi, ed è legittimo che ne parli la politica, sul ruolo della Ifil e sui rapporti di alcuni privati con la Pubblica Amministrazione” conclude Celano.
“Piero De Luca è innocente fino a sentenza definitiva. Forza Italia non userà la vicenda giudiziaria per contestare il peso ed il ruolo della famiglia De Luca” incalza l’altro vice coordinatore provinciale, Gaetano Amatruda. “Mi chiedo – aggiunge – cosa avrebbe fatto De Luca a parti invertite. Con i suoi avversari avrebbe usato la clava. Ci auguriamo Piero non diventi vittima del clima di odio e cacci alla streghe che i demagoghi, come il padre, alimentano”.
Come la simpatica e compiacente redazione abbia volutamente sottaciuto nei mesi scorsi le notizie relative all’indagine è stato veramente surreale.
Ora che LO HANNO RINVIATO A GIUDIZIO, cioe’ c’è gia’ stato un primo giudice terzo (GIP) che ha oggettivamente valutato che DE LUCA abbia commesso dei reati e che ci sia bisogno di una pubblica accusa che ne richiederà una condanna (poteva anche decidere per una archiviazione), la simpatica redazione, purtroppo “costretta” a doverne dare notizia, ci edulcora tutto l’accaduto con il CV del giovanotto sottolineando le sue positive sensazioni, la sua totale estraneità ai fatti contestatigli corroborate dalle pleonastiche dichiarazioni dell’avvocato di famiglia.
Loro lo hanno già assolto.
Peccato, per loro e gli interessati che le sentenze le fanno gli altri.
Aspettiamo prima le sentenze che arrivano dalle camere di consiglio e poi, magari, li si assolve così come li si condanna sulla stampa facendo del serio giornalismo, non i tifosi o qualche altro mestiere.
Si sa’ bene chi è Piero De Luca.
All’anagrafe semplicenente il figlio di Vincenzo De Luca che è libero di vivere la propria vita come, dove e meglio crede magari trovandosi un lavoro con le proprie qualità e con i propri meriti.
Purtroppo, qualcuno compreso egli stesso, crede che egli si debba occupare della Cosa Pubblica a spese del contribuente in qualita’ di Deputato della Repubblica senza averne ne’ opportune competenze e preparazione ma basandosi, unicamente, su una sorta di improbabile, becero e ridicolo diritto ereditarietà di famiglia.
non se ne può più Salerno sotto una cappa asfissiante ovunque e la città ormai si è avviata un’altra volta nell’oblio
eccolo là, adesso il problema è forza italia..! stiamo da venti anni e oltre con la stessa famiglia al potere qui.. ridicolo.
sono sicuro che faranno distruggere i documenti e Vincenzo De Luca dirà che nulla c’entra e nulla sapeva…. questa è la Salerno dei De Luca
Mastursi è stato solo il rompighiaccio, adesso tocca allo statista mal riuscito con l’hobby di campare alle spalle dei contribuenti come ha fatto il padre da sempre.
Forza giudici, avanti tutta e liberateci dalla tirannia.
Solo con la meritocrazia e non con il nepotismo la città può ripartire e diventare la perla del sud