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Procuratore Antimafia Roberti a Corbara, non perdere speranza in Magistratura

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Non perdere la speranza ed avere fiducia nella magistratura e le forze dell’ordine che lottano quotidianamente contro le mafie e criminalità organizzata malgrado carenze e difficoltà. È il messaggio emerso durante il focus “A 25 anni dalle stragi- memoria e speranza” promosso dall’Amministrazione comunale di Corbara, Forum dei Giovani con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati – Nocera Inferiore e svolto nella nuova struttura comunale.

I saluti del Sindaco Pietro Pentangelo hanno aperto i lavori. Il primo cittadino ha espresso soddisfazione per l’iniziativa che ha inteso ricordare e dare esempi concreti ai giovani con l’impegno e il sacrificio dei giudici Falcone e Borsellino. Chiare e dirette le parole espresse dal Procuratore nazionale AntiMafia Franco Roberti che ha ripercorso quel particolare periodo storico con il martirio dei giudici Falcone e Borsellino, evidenziando la lungimiranza di quei servitori dello Stato che riuscirono a mettere alle strette la struttura mafiose con il maxi processo di Palermo e costruendo un vero architrave, osteggiato non solo dalla criminalità ma anche da pezzi deviati dello Stato e che portò al loro sacrificio.

“Se Falcone avesse potuto gestire quel processo di innovazione e di forte contrasto alla mafia, avremmo avuto oggi maggiori risultati ma non demordiamo – ha continuato Roberti – Lo Stato c’è come l’impegno a tutelare i cittadini nella lotta quotidiana al terrorismo e alle mafie non più localizzate come negli anni passati ma  sempre più diffuse a livello internazionale”.

L’intervento del giornalista Agostino Ingenito si è incentrato sulla narrazione di quei 57 giorni che intercorsero tra le stragi di Capaci e di Via D’Amelio e sulle storture di quel periodo storico. Non ha esitato a fare una cronistoria della malavita territoriale il procuratore vicario di Nocera Inferiore Amedeo Sessa che ha evidenziato le difficoltà quotidiane delle procure e dell’amministrazione giudiziaria nel contrastare i reati.

Il giornalista Sky Tg24 Paolo Chiariello ha invece raccontato la sua attività quotidiana di corrispondente dalla Campania del network internazionale. Reati, criminalità, corruzione, l’abbandono del territorio casertano dopo i maxi arresti dei Casalesi e le difficoltà nella gestione dei beni confiscati nell’intervento di Chiariello. La sua esperienza di magistrato di “frontiera” per la Dda di Reggio Calabria nel racconto di Simona Ferraiuolo che nel suo intervento ha evidenziato la difficile condizione del territorio calabrese tra narcotraffico e i pesanti condizionamenti della ndgheta.

L’incontro moderato dalla giornalista Mariangela Palmieri si è concluso con la testimonianza della vedova e la figlia del sindaco di Pagani Marcello Torre, ucciso dalla camorra nel 1980.

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