Il bimbo è arrivato accompagnato dalla mamma al presidio ospedaliero di via SanLeonardo presentando febbre a 38,8, otalgia e nausea con vomito. Nel corso dei successivi controlli, i medici del reparto hanno riscontrato, inoltre, rigidità nucale, dolore alla schiena in posizione seduta e petecchie sugli arti superiori e sul tronco, sintomi indicativi di una possibile infezione. Sospettando una forma di meningite, i sanitari hanno così chiesto una visita infettivologica e, nel contempo, attivato anche il protocollo del caso
Probabile che abbia contratto una forma di meningite meningococcica ma per esserne certi bisognerà attendere tutti gli esami.
La temperatura si è abbassata in serata e questo conferma l’efficacia della terapia . Il piccolo mercoledì sera prima ha iniziato ad accusare un mal di testa, intensificatosi con il passare delle ore, poi la temperatura corporea è iniziata a salire sempre più e la febbre alta ha fatto preoccupare i familiari. Infine è sopraggiunto il vomito. Di qui il trasferimento al Ruggi dove gli è stata diagnostica la meningite.
Il contagio, in ogni caso, non avviene molto facilmente: occorre un contatto molto ravvicinato con la bocca della persona ammalata per quattro ore e, inoltre, il germe si diffonde solo tramite secrezioni (muchi nasali ed emissioni di secrezioni dalla bocca). Nel giro di cinque minuti il batterio a contatto con l’aria muore.
Il Comune di Salerno ha deciso che l’istituto Calcedonia rimarrà aperto nonostante il caso riscontrato. Decisione che non trova d’accordo molti genitori che hanno gli alunni alla Calcedonia.
Ieri – come riferisce La Città – gruppi di mamme e papà si sono accalcati davanti all’ingresso, lamentando scarsa comunicazione riguardo il caso di cui si era avuta notizia, da parte del corpo insegnante. I genitori sono stati informati attraverso un cartello che comunicava che il paziente era affetto da meningite tipo “C”, la meno pericolosa.