Arrestato all’aeroporto di Istanbul, trattenuto per alcune ore e poi espulso. “Un’avventura allucinante” la definisce Massimiliano Voza, cardiochirurgo, sindaco di Santomenna, piccolo comune del Salernitano, da sempre volontario al fianco dei curdi, oggi allontanato dal paese di Erdogan per motivi di “sicurezza nazionale”. Voza, appena rientrato in Italia, racconta l’accaduto. “Ero da poco atterrato all’aeroporto e stavo chiedendo informazioni per il volo che mi avrebbe dovuto condurre a Dyarbakir in Kurdistan, dove ero stato invitato dall’HDP, il partito progressista filo curdo, per festeggiare il capodanno che coincide con l’inizio della primavera.
Neppure il tempo di domandare e sono stato bloccato dalla polizia, che mi ha sequestrato il passaporto ed i tre cellulari di cui dispongo: quello personale, quello che consente la mia reperibilità in ospedale e quello del Comune”. Dopo il fermo da parte della polizia cominciano le lunghe ore di attesa in una stanza di sicurezza dell’aeroporto.
“Chiedevo di contattare l’ambasciata, cercavo di far capire che il mio viaggio in Kurdistan era solo a scopo umanitario, ma nessuno mi dava ascolto. Hanno rovistato nella mia valigia e mi hanno chiesto cosa fosse quella fascia tricolore che avevo gelosamente custodito in borsa. Ma non c’è stato verso di far capire che ero un rappresentante del popolo italiano e non un terrorista o un sobillatore”. In seguito Voza è stato trasferito in un altro stanzone dove vi erano altri passeggeri fermati dall’autorità di frontiera turca.
“Ero con cittadini ceceni, kosovari, iracheni, egiziani, tutti di religione musulmana. E devo ringraziare proprio una di queste persone che aveva un telefono cellulare, grazie al quale ho scambiato messaggi con il mio avvocato di Eboli, Giuseppe Giarletta, che ha subito avvertito il senatore di Rifondazione Comunista, Giuseppe De Cristofaro, e la parlamentare europea Eleonora Forlenza, i quali hanno interpellato il consolato ad Istanbul”. Stamane poi la fine dell’incubo con quel decreto di espulsione per “sicurezza nazionale” e l’imbarco sul primo volo per Roma.
Il sindaco di Santomenna negli anni passati si è prodigato nelle attività di sostegno alle operazioni umanitarie. “Nell’agosto del 2005 a Kobane – dice – abbiamo realizzato il primo ambulatorio cardiologico pubblico. Una grande soddisfazione per me che faccio questo lavoro”.
Il comune di Santomenna inoltre “è stata la prima istituzione occidentale a riconoscere l’autorità di Kobane liberata dall’Isis”. Voza è stanco, attende di riabbracciare familiari ed amici a Santomenna ma il suo pensiero va ancora una volta al popolo curdo. “Continuerò a fare tutto il possibile accanto al popolo curdo per la pace, i diritti umani e la lotta di resistenza contro l’Isis”. (ANSA).
IL COMUNICATO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
Sabato 18 Marzo alle ore 11.00 presso la sede di Rifondazione Comunista di via Gelso n.51 a Salerno conferenza stampa sul caso del sindaco di Santomenna Massimiliano Voza.
Il sindaco e medico Voza è stato bloccato in Turchia e rimpatriato in Italia perché ritenuto persona non gradita e potenziale terrorista.
Massimiliano Voza era partito mercoledì mattina dall’Italia alla volta della Turchia insieme ad altri componenti della delegazione europea del Partito Democratico dei Popoli turchi in qualità di osservatore internazionale nel Kurdistan turco per garantire con la presenza degli altri componenti della delegazione europea dell’HDP che lo svolgimento delle celebrazioni del NEWROZ del 21 marzo si svolgesse in un clima di democrazia senza attacchi indiscriminati o attentati.
Si tratta del capodanno della minoranza curda (che in Siria ha sconfitto l’ISIS con le unità di difesa miste maschili e femminili) e che coincide con l’inizio della primavera che per i curdi è anche metafora di rinascita e rinnovamento.
Saranno presenti alla conferenza stampa il sindaco di Santomenna Massimiliano Voza e Loredana Marino segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista.
… Erdogan ha ragione. Adesso lui sospetta di tutti.
I filooccidentali hanno attentato alla sua vita ed a quella del suo Stato come al solito usano fare per i propri interessi. Visto il fallimento del colpo di stato (sostenuto con forza anche dai media italiani in particolare da RAI-3) sarebbe stato di buon senso smetterla ma, imperterriti (vedi Olanda e Germania), continuano a fare pressione e prima o poi finiranno con le mani nella porta.
Ergo, a casa sua, Erdogan deve fare ciò che ritiene opportuno per il suo popolo e non ciò che fa piacere agli occidentali.
MA QUESTO SINDACO NO HA NIENTE DA FARE,CON TUTTI I CAZZI DI PROBLEMI CHE ABBIAMO IN PROVINCIA DI SALERNO,TRA CRISI ECONOMICA,DISOCCUPAZIONE,CLANDESTINI,IL GOVERNICCHIO INUTILE DI GENTILONI!!! SI VA’A PIGLIARE PROBLEMI IN TURCHIA??? CARO SINDACO,I TURCHI NON SCHERZANO,CREDEVA DI STARE IN UN PAESE DI PAGLIACCI COME IL NS.IN QUESTO MOMENTO????