Popper pubblicò la sua celeberrima opera, La società aperta e i suoi nemici, nel 1945, in Nuova Zelanda, lui ebreo, in fuga dall’Austria e dall’Europa che diventava nazista. Al contrario di quello che si potrebbe pensare, egli non intendeva muovere una critica al sistema economico e politico che aveva ingenerato due guerre mondiali; piuttosto la sua indagine critica verteva sul fondamento della conoscenza scientifica e, in definitiva, sul fondamento “fallibilistico” – ma mi sia concesso, in tale contesto, l’uso equivalente di un termine filosofico più ampio – e quindi possibilistico della stessa.
Il ragionamento di Popper prende le mosse dalle origini del pensiero della Grecia antica, a partire dal “Platone totalitario” del primo tomo della voluminosa opera. E per questo, quindi, ilfondamento del suo discorso logico risiede nel pensiero viceversa di Parmenide, l’eleate.
L’asserzione in base al quale L’essere è e non è possibile che non sia sta a significare esattamente che l’essente, ovvero le cose che accadono, è la possibilità, rispetto a tutte le altre (non essere), che le stesse cose accadono. Il detto in-dica parimenti un de-stino (lo stare dell’essere e l’essere dello stare medesimo) di “eterno presente”, vissuto in uno spazio-aperto (Caos); laddove “politico”, racchiuso cioè all’interno della polis, in cui correttamente dovrebbe dominare la decisione e, nell’ambito relazionale, il relativismo oltre che viceversa, in quanto negazione (non-essere), escludersi ogni rinvio e assolutismo, che è in effetti quella forma di regime in cui viceversa domina l’atto.
Potenza e atto: la possibilità (o potere) che è essa stessa atto oppure la possibilità che diventi atto e in tale ipotesi, mutuando dalla Scienza Nuova del Vico, quale contraria espressione delfondamento, l’asserzione che “verum et certum factum est”. Con un semplice esempio, come dire che se pure è vero che sia proprietario di una casa occorre tuttavia che questo fatto sia reso “certo” da un’autorità – sia cioè nel nostro attuale ordinamento giuridico attestato all’ufficio del catasto -, altrimenti per l’organizzazione che l’autorità stessa presiede il fatto non esiste, non è …Se Hitler avesse vinto la guerra, ma non è stato e non è così!
E così, parimenti, è invece accaduto che negli USA Donald Trump abbia vinto le elezioni (nel senso di avere presa sull’elettorato) presidenziali, cosa che anche tra i cosiddetti addetti ai lavori pare che non trovi ancora le giuste spiegazioni. Mi potreste obiettare: ha e non abbia, ma è proprio questo il punto: abbia e ha. Infatti, corretto è chiedersi come sia stato possibile che si sia arrivati a questo, ovvero come l’elezione di Trump sia stato il frutto di un albero di cui i rami sono cresciuti anche rapidamente. Perché, è proprio vero: con i se e con i ma la storia non si fa.
Angelo Giubileo