L’elevato numero di strutture abusive registrato nel confronto tra i dati in possesso della questura e le aziende registrate e recensite sui vari siti del settore è un dato che induce a fare una ampia riflessione sullo stato del comparto e sulle conseguenze che il fenomeno dell’abusivismo può avere sul tessuto economico provinciale.
«Il dilagare del fenomeno dell’abusivismo – spiega Giudice – anche nel settore ricettivo è davvero preoccupante. Lo è, in primis, per le ripercussioni che si hanno sui gestori di b&b, affittacamere e case vacanze che operano nella piena regolarità, pagando lavoratori e tasse, al fine di garantire ai visitatori il miglior servizio possibile. Ed è dannoso anche per gli stessi turisti che decidono di alloggiare, fuorviati anche dal sistema di prenotazioni on line che non discerne tra strutture legali e strutture illegali, in luoghi che non rispettano le leggi. E’ un regime di concorrenza sleale, oltre che fuori legge, e a pagarne le pene sono gestori onesti e utenti».
«Il comparto ricettivo – dice ancora il Segretario della Cisal Terziario –, inserito in quello più ampio del turismo, è fonte primaria di sostegno al reddito, per tanti lavoratori della nostra provincia e per i bilanci degli Enti locali che gravitano sul territorio, principalmente per quel che concerne il periodo estivo. Mancano, ormai, pochi mesi all’arrivo dell’alta stagione e, al tal proposito, sarebbe opportuno avviare una serie di controlli al fine di dare il via, concretamente, ad una politica di contrasto al fenomeno dell’abusivismo, che sta prendendo sempre più forza quasi al pari di quella ottenuta, ormai, nel settore del commercio» – conclude Giovanni Giudice.
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