L’esame finale, svolto sotto gli occhi di grandi interpreti della cucina d’autore italiana, come ad esempio Claudio Sadler, Stefano Arrigoni, Bernard Fournier e Giuseppe Tinari, ha rappresentato il coronamento di un percorso di studio della durata di 10 mesi: il Corso Superiore di Cucina Italiana promosso da ALMA prevede infatti cinque mesi di lezioni pratiche e teoriche presso la Reggia di Colorno, nel Parmense, e cinque mesi di stage presso alcuni dei più prestigiosi ristoranti della Penisola.
Ora, per i 77 neo-diplomati, in prevalenza uomini (67), con un’età media di 24 anni e provenienti da 16 differenti Regioni, si aprono le porte del mondo del lavoro. Alcuni neo-cuochi sono stati confermati nel ristorante di stage, altri sono destinati a lavorare all’estero (c’è chi eserciterà la professione a Parigi, ad esempio). Le prospettive sono rosee, considerando che nei primi tre mesi dal conseguimento del diploma la percentuale di studenti ALMA occupati sfiora l’80%.
Anche i dati di Unioncamere inducono all’ottimismo: se si considerano hotel e ristoranti, i cuochi assunti nel 2016 sono stati oltre 27.000, il 10% a tempo indeterminato e l’82% a tempo determinato e il 42,4% con esperienza pregressa nel settore. Secondo gli ultimi dati triennali resi disponibili da Istat (2011-2013), mediamente in Italia i cuochi in ristoranti e alberghi sono 207.000, di cui il 40,2% di età inferiore ai quarant’anni e il 67% di sesso maschile.
Una menzione particolare va al veronese Mattia Fornaser: originario di Pescantina, 21 anni, è risultato il miglior studente in assoluto del Corso Superiore di Cucina Italiana. Fornaser si è iscritto in ALMA dopo il diploma quinquennale conseguito all’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri “Luigi Carnacina di Bardolino (Verona). Ha svolto il periodo di stage presso il Ristorante stellato “Colline Ciociare” di Acuto (Frosinone): a fargli da mentore lo chef Salvatore Tassa.
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