“L’appello dello zio che mostra le immagini delle ferite della dodicenne, probabilmente già vittima di altre minacce, perché sia fatta giustizia, non passa inosservato – aggiunge –. Così come non può e non deve passare inosservato ciò che “i bulli” hanno pubblicato su Facebook – “Siamo talmente famosi che ne parlano anche i giornali”. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti affinché facciano al più presto luce sull’accaduto”.
“Il mondo a volte inquietante e feroce degli adolescenti – sottolinea – lascia segni indelebili nell’animo degli adulti di domani”. “Fondamentale – conclude Imma Vietri – è non sottovalutare alcuno dei segnali che i giovani inviano ogni giorno, perché non si verifichino più atrocità simili, che richiamano alla mente quanto accaduto al povero Emanuele di Alatri massacrato e ucciso da un branco di ‘bestie’”.