Contro l’Ascoli dal punto di vista difensivo la Salernitana ha offerto una prestazione praticamente perfetta: Vitale ha letteralmente annullato il gioiellino dei bianconeri Orsolini (già ingaggiato dalla Juventus per la prossima stagione), così come Tuia e Bernardini hanno controllato adeguatamente il temuto Cacia e Perico ha francobollato Felicioli.
L’Ascoli, che aveva fatto vedere le cose migliori in trasferta in stagione, ha fatto una fatica incredibile a costruire gioco, merito anche dell’aiuto dei centrocampisti (Ronaldo, con ai lati due motorini instancabili come Minala e Odjer è risultato molto più a suo agio) e della disponibilità al sacrificio dimostrata pure dagli esterni d’attacco Sprocati e Donnarumma.
Il 4-3-3, interpretato in questa maniera, può funzionare, sia in casa che in trasferta. Condizione fondamentale è che i calciatori siano supportati da un adeguato stato di forma e, soprattutto, dalla tranquillità mentale, che la Salernitana ha ritrovato grazie ai risultati: decisivo in tal senso si è rivelato probabilmente il pareggio di Benevento, forse ancor di più delle 3 vittorie consecutive che i granata in B non ottenevano dal 2009.
Cosa può fare di più la Salernitana (che ha conquistato 10 punti sui 12 disponibili nelle ultime 4 gare) per archiviare quanto prima la salvezza e lanciare il definitivo assalto ai play off? Mantenere la continuità di rendimento e ritrovare anche il contributo di quei “big” che forse ancora non si sono calati del tutto nella nuova realtà tracciata da Bollini, quella in cui non esistono gli intoccabili e in cui chiunque (se in settimana dimostra di stare bene fisicamente e di meritarsela) può ottenere una chance, al di là del nome.