Parla delle ‘sceneggiate’ del M5S, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Episodi che “fino ad un certo punto erano folclore” ma “che a me sembrano di squadrismo”, sottolinea. E in merito ai quali annuncia la “linea cialtroneria zero” verso i cinquestelle che definisce più volte “truffatori della politica”. Nel corso del consueto intervento alla trasmissione in onda su LiraTv, De Luca torna a qualche giorno fa, a quando finì al centro delle polemiche per aver definito “chiattona” la capogruppo M5S Valeria Ciarambino.
Non fa esplicito riferimento a questo episodio, ma ricostruisce il contesto nel quale è scoppiata “la solita gazzarra dei M5S”. “Venerdì scorso il consigliere regionale Stefano Graziano, che per sei mesi è stato massacrato dalle Cinquestelle per aver ricevuto un avviso di garanzia, dopo essere stato prosciolto da tutto voleva rivendicare la sua onorabilità ma una consigliera lo ha apostrofato, una volgarità e intimidazione intollerabile. Poi le Cinquestelle si sono messe dei cartelli, hanno bloccato l’uscita, hanno gridato come se fossero al mercato ortrofrutticolo”. “Fino ad un certo punto si può definire folclore ora bisogna farla finita e parte una nuova linea che definisco cialtroneria zero – aggiunge – Per sette anni hanno fatto i vaffa day, hanno coperto di improperi tutti, con offese personali, non con una parola un po’ popolare. Hanno detto cose vergognose contro la Boschi, Boldrini, Bersani, Berlusconi. Ora basta. Se affidiamo la speranza di cambiare l’Italia a questi soggetti ci facciamo male”.
De Luca continua e chiama i Cinquestelle “truffatori politici” spiegando anche il perché. Chiama in causa gli emendamenti, 250, che M5S ha presentato giorni fa in occasione della approvazione del collegato alla Legge di Stabilità 2017: ragione per cui ci si è avvalsi del voto di fiducia. “Ebbene vi cito due perle – uno stanziava 100mila euro per cambiare i fontanini della regione Campania per mettere la ciotola per far bere i cani. I cani sanno bere, è un web master M5S che per bere ha bisogno del biberon. Con un altro emendamento, invece, volevano fare la multa di 500 euro a tutti coloro che non davano da bere gratuitamente agli avventori assetati. Ma immaginate le risse che si verrebbero a creare? Una imbecillità”.
Fonte Ansa
Oltre alla battute perchè non fa ripulire la terra dei fuochi?
su questo mi sento di dare ragione a De Luca: per anni si è parlato del linguaggio poco consono in politica, riguardo tutti i politici, berlusconi in particolare, ma anche lega e altri, agitando sempre lo spauracchio del politicamente corretto; poi è apparso il m5s con grillo che ha fatto delle parolacce una bandiera, e tutti zitti.. un poco di coerenza non guasterebbe. Vaffa sì e chiattona no? quale il metro di giudizio? e vogliamo parlare della littizzetto e del suo linguaggio? qualcuno dirà che è una comica, e quindi? è lecito criticare un vaffa con un vaffa??! una sorta di legittima difesa verbale??
In altro commento (sempre sulla diatriba Ciarambino – De Luca) avevo già sostenuto che anche la Ciarambino doveva offrire dei fiori a De Luca per il linguaggio poco urbano usato nei confronti di quest’ultimo ed il commento del sig. Gino mi offre lo spunto per sottolineare quanto i credenti in Grillo siano sottoposti ad una sorta di dittatura nella quale gli altri non posso ma lui può in qualità di garante; loro possono decidere di non rispondere a domande rivolte da giornalisti mentre se gli altri non rispondono a loro domande sono soggetti che hanno da nascondere qualcosa.
Spero che presto gli italiani aprano gli occhi sulla pericolosità sociale dei 5 Stelle (bene ha fatto la ex pentastellata Marika Cassimatis ad esporre querela per diffamazione nei confronti di Beppe Grillo e Alessandro Di Battista) ed il rischio dittatura nel quale si potrebbe incorrere laddove questi soggetti dovessero rappresentare una maggioranza significativa.
Sostengo la linea di De Luca ad oltranza contro questi soggetti (capaci solo di vajassate mediatiche ma senza alcuna proposta o azione reale a favore della comunità)
dimenticavo: vogliamo parlare dei tuberi e degli ortaggi di Benigni? (sebbene non politico, ma politicamente schierato e idolatrato)