Non fa esplicito riferimento a questo episodio, ma ricostruisce il contesto nel quale è scoppiata “la solita gazzarra dei M5S”. “Venerdì scorso il consigliere regionale Stefano Graziano, che per sei mesi è stato massacrato dalle Cinquestelle per aver ricevuto un avviso di garanzia, dopo essere stato prosciolto da tutto voleva rivendicare la sua onorabilità ma una consigliera lo ha apostrofato, una volgarità e intimidazione intollerabile. Poi le Cinquestelle si sono messe dei cartelli, hanno bloccato l’uscita, hanno gridato come se fossero al mercato ortrofrutticolo”. “Fino ad un certo punto si può definire folclore ora bisogna farla finita e parte una nuova linea che definisco cialtroneria zero – aggiunge – Per sette anni hanno fatto i vaffa day, hanno coperto di improperi tutti, con offese personali, non con una parola un po’ popolare. Hanno detto cose vergognose contro la Boschi, Boldrini, Bersani, Berlusconi. Ora basta. Se affidiamo la speranza di cambiare l’Italia a questi soggetti ci facciamo male”.
De Luca continua e chiama i Cinquestelle “truffatori politici” spiegando anche il perché. Chiama in causa gli emendamenti, 250, che M5S ha presentato giorni fa in occasione della approvazione del collegato alla Legge di Stabilità 2017: ragione per cui ci si è avvalsi del voto di fiducia. “Ebbene vi cito due perle – uno stanziava 100mila euro per cambiare i fontanini della regione Campania per mettere la ciotola per far bere i cani. I cani sanno bere, è un web master M5S che per bere ha bisogno del biberon. Con un altro emendamento, invece, volevano fare la multa di 500 euro a tutti coloro che non davano da bere gratuitamente agli avventori assetati. Ma immaginate le risse che si verrebbero a creare? Una imbecillità”.
Fonte Ansa