Insomma la sfida del San Paolo lascia ancora aperto il campionato, ma il tanto temuto confronto del San Paolo non costringe la Juve a subire la quinta sconfitta in campionato e questo è già un risultato importante per Allegri, anche perchè la partita la fa il Napoli ed i bianconeri subiscono come forse non era mai accaduto in precedenza. Il protagonista della serata è Higuain.
I tifosi del Napoli gli riservano l’accoglienza che ci si aspettava: bordate di fischi continue ogni volta che il Pipita tocca il pallone. Un modo per condizionarne il rendimento, senz’altro, ma anche e soprattutto per far sentire all’argentino quanto l’amore smisurato di un tempo si sia trasformato in un sentimento opposto, dopo il ‘tradimento’ ed il passaggio alla Juventus. Tecnicamente Higuain non incide come sicuramente potrebbe fare.
E’ difficile dire se il suo scarso, anzi nullo contributo alla causa dipenda dall’ inevitabile condizionamento psicologico o da una capacità della difesa del Napoli di rimanere più stretta e più concentrata di quanto non sia avvenuto di recente. Allegri inizialmente è costretto a fare a meno di Dybala ed utilizza per iil tridente che schiera a sostegno di Higuain, Lemina a destra, Pjanic al centro e Mandzukic a sinistra.
Le scelte di Sarri – a parte Rafael in porta al posto dell’infortunato Reina e Strinic che sostituisce Ghoulam – sono quelle scontate, con il cannoniere della squadra, Mertens prima punta ed Allan e Jorginho a centrocampo assieme ad Hamsik. Le cose si mettono subito bene per la Juventus che dopo soli 6′ è già in vantaggio grazie ad una incursione di Khedira che scambia con Pjanic e batte Rafael da pochi passi. Il Napoli reagisce e mantiene costantemente il predominio del gioco e in diverse occasioni riesce a rendersi pericoloso.
La Juventus quanto gli azzurri attaccano, ripiega immediatamente indietro, schierando davanti a Buffon due linee di quattro uomini ciascuna che chiudono tutti gli spazi ai partenopei. Il Napoli non è in grado di proporre soluzioni offensive con traversoni alti dalle fasce laterali, perchè i centrali bianconeri sovrastano nettamente per statura le tre punte di Sarri.
Ed allora non rimane che affidarsi al giro palla veloce. Nella ripresa il Napoli si presenta in campo con una maggiore determinazione che frutta, dopo un quarto d’ora di gioco il gol del pareggio messo a segno da Hamsik, proprio a conclusione di uno scambio stretto in area di rigore con Mertens. E proprio il belga, dopo quattro minuti, potrebbe portare in vantaggio gli azzurri, ma una sua conclusione ravvicinata dalla linea di fondo batte sul palo. Una volta raggiunta, la Juventus cerca di essere più propositiva di quanto non lo sia stata fino a quel momento.
A questo punto della gara Allegri manda in campo Cuadrado per Lemina e Sarri risponde con due cambi a centrocampo: Zielinski per Allan e Rog al posto di Hamsik. A dieci minuti dalla fine Allegri tenta il tutto per tutto ed inserisce anche Dybala. Ma è il Napoli a spingere fino alla fine ed a sfiorare il gol della vittoria al 45′ con un colpo di testa di Callejon che attarversa tutto lo specchio della porta di Buffon e si spegne sul fondo.
Fonte ANSA