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Politica e camorra, l’antimafia torna a casa Aliberti, nuova perquisizione

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L’antimafia torna a casa dell’ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti e della moglie il consigliere regionale Monica Paolino.

L’operazione è condotta dall’antimafia salernitana ed è coordinata dal pm Vincenzo Montemurro che indaga sui presunti affari tra politica e camorra che stavano per portare in carcere l’ex sindaco. Aliberti e sua moglie sono coinvolti in un’ indagine che vede coinvolti imprenditori politici, clan e professionisti: una ventina in tutto gli indagati fino ad oggi per reati che vanno dall’associazione a delinquere al voto di scambio politico mafioso passando per l’ abuso d’ufficio, concussione e violenza privata, tutti con l’aggravante mafiosa.

L’INDAGINE – L’indagine è iniziata il 18 settembre 2015 ed ha visto la Dda Salernitana nel giugno 2016 chiedere gli arresti poi respinti dal gip Mancini per Pasquale e Nello Aliberti, e due esponenti della famiglia Ridosso, il pm Montemurro fece ricorso contro tale decisione e il Tribunale del Riesame a novembre 2016 gli diede ragione ma la Cassazione in una recente sentenza visto anche il venir meno di alcuni presupposti fondamentali per gli arresti il sindaco non è più in carica ha respinto le richieste in carcere del pm Montemurro per i fratelli Aliberti e i cugini Ridosso. Nel frattempo il consiglio comunale di Scafati è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata.

LA PERQUISIZIONE DI QUESTA MATTINA. Circa una decina gli uomini della DIa di Salerno in casa Aliberti, una villetta di Via Aquino a Scafati. Forse, si sta aprendo un nuovo scenario con il filone napoletano degli appalti che, nelle scorse settimane aveva portato all’arresto del consigliere regionale Pasquale Sommese e dell’imprenditore Guglielmo La Regina. Quest’ultimo aveva progettato il polo scolastico a Scafati.

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