“Il Pd salernitano è una strana realtà. Quello della città di Salerno è schizofrenico. Il fermento è forte quando bisogna correre a tesserarsi, si muovono masse oceaniche di militanti e poi tutto scompare quando bisogna ragionare, intervenire sui temi, ricondurre alla civiltà il dibattito. Il fermento cede il passo alla paura ed alla sudditanza”. Così in una nota Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno.
“Il Pd salernitano – ricorda – mostra i muscoli con le tessere e scompare dalla scena quando bisogna stigmatizzare le uscite di Vincenzo De Luca. Il Pd salernitano tace quando De Luca accosta la stampa alla Camorra, tace quando De Luca insulta la Ciarambino, tace quando De Luca mente sul questore di Napoli, tace quando c’è l’elogio della clientela, tace quando scompare il merito e lo ‘stato di famiglia’ diventa criterio per costruire il partito ed occupare le Istituzioni”.
“Delle due l’una. O il fermento non esiste ed il dato è, come al solito drogato, o il Pd qui è un clan familiare tutto supino al potente governatore”.
“Il problema non interesserebbe le altre forze politiche. Ma qui il tema – conclude Amatruda – è quello della civiltà politica, della partita truccata, il tema è quello della capacità del Pd di ingrossare le fila con il contributo determinante dell’apparato comunale. Non sarà, ad esempio, una sorpresa scoprire quanti dipendenti delle partecipate sono stati folgorati sulla via del nuovo Pd renziano”.
Il segretario provinciale del Pd e’ un personaggio che, senza competenze e rimarchevoli esperienze lavorative pregresse, viene sistematicamente nominato dalla politica nei cda o nei vertici delle partecipate del Comune, purtroppo stipendiato lautamente con i danari del contribuente salernitano.
Poiché non ha mai campato di un lavoro frutto delle proprio ingegno, se ne vede bene di prendere certe distanze.
Il Pd locale è tutto sotto le suole di De Luca e figli.
I cd dirigenti e’ tutta gente che non ha mai svolto un impiego professionale e lavorativo al di fuori del cd “impegno politico”. Se alzano gli occhi o aprono bocca si ritrovano fuori dalle partecipate disoccupati.