«Prima cosa: noi siamo qui da più di trent’anni, facciamo una vita di pura sopravvivenza, siamo lavoratori ambulanti e paghiamo le tasse per questo. Non chiediamo l’elemosina a nessuno e non vogliamo avere favori da nessuno solo perché siamo stranieri. Vogliamo continuare a lavorare onestamente e con dignità in uno spazio che ci venga riconosciuto ed assegnato una volta e per sempre».
«In quei mercati non si riusciva a vendere niente come niente abbiamo venduto quando per quindici giorni siamo andati sul lungomare di Pastena. E così oggi abbiamo deciso di protestare per dire al Comune che così non si va da nessuna parte, che non ci può usare come gli pare e piace e spostarci come pecore a suo piacimento. Vogliamo dire la nostra a chi guida questa città e concordare insieme qual’è la cosa migliore da fare».
«Abbiamo anche noi delle proposte e vogliamo dialogare per capire se si possono avverare, senza che questo si scontri con il decoro di questa città, che è anche la nostra città, nella quale abbiamo deciso di vivere e che amiamo come la nostra patria. E, com’è nostra abitudine, sfiliamo pacificamente, in punta di piedi. Non vogliamo pestare i piedi a nessuno, ma vogliamo che nessuno pesti i nostri, che già non sono in buone condizioni».
COMUNITA’ DEL SENEGAL e COMUNITA’ DEL BANGLADESH SALERNO