Il valore della rosa dei calciatori granata, per la partecipazione al campionato di Serie B 2015/16, venne quantificato per un importo pari ad 7,85 mln di euro diviso come segue: Strakosha (300 mila euro), Ronchi (50 mila), Schiavi (500 mila), Lanzaro (150 mila), Tuia (150 mila), Trevisan (100 mila), Rossi (500 mila), Franco (175 mila), Pollace (200 mila), Colombo (150 mila), Arcaleni (50 mila), Sciaudone (1,30 mln), Odjer (250 mila), Bovo (250 mila), Moro (200 mila), Moro (200 mila), Pestrin (75 mila), Troianiello (150 mila), Perrulli (100 mila), Nalini (225 mila), Donnarumma (600 mila), Gabionetta (375 mila), Coda (1,50 mln ), Eusepi (500 mila).
Il metodo di valutazione dei calciatori, viene assimilato alla stima del valore dell’organizzazione del personale di un’azienda, con prassi valutativa della stima del valore economico di un bene immateriale. I diritti pluriennali dei calciatori “risultano essere”: un centro di costo, asset in grado di garantire differenziale positivo, ed il valore economico dello stesso viene ricompreso in un “range” che va da 1 a 4,5 volte l’ammontare della retribuzione lorda annua del calciatore.
Ai fini della valutazione di un calciatore risulta interessante analizzare: ruolo ricoperto, età, durata residua del contratto, rendimento attuale, profilo tecnico. I diritti pluriennali dei calciatori , specialmente per i campionati di serie A e serie cadetta, sono elemento di riferimento per la redazione dei bilanci dei club di calcio.
Uno studio attivato da Report Calcio 2016, rileva che il “risultato netto aggregato dei club di serie B”, quantifica una perdita d’esercizio totale pari a 90,8 mln di euro (valore esercizio precedente 74,4 mln di euro). In relazione al “valore aggregato” di cui sopra, le singole società di calcio di serie B, al termine della propria stagione sportiva, determinano in media, una perdita d’esercizio pari a 4,3 mln di euro (valore della perdita esercizio precedente 3,9 mln euro).
Sulla base dei dati aziendali, analizzati da Report Calcio 2016, le “governance delle società di calcio di serie B”, al fine di evitare ai soci dei club di riferimento, ricapitalizzazioni per recuperare le perdite di esercizio, devono attivare progetti di bilancio in sintonia con la normativa del” fair play finanziario”. L’indicatore della “gestione operativa” dei club di serie B, risulta essere negativo per 24,1 mln di euro, tale situazione viene giustificata dal valore dei costi fissi di gestione, che risultano essere cresciuti più del valore della produzione (quest’ultimo aumentato del 5% rispetto all’esercizio precedente).
Nel “conto economico” della serie B: ricavi da stadio, sponsorizzazioni , ricavi commerciali e diritti televisivi, costituiscono il 43% del valore della produzione (nell’esercizio precedente tale dato risultava essere pari al 26%). Dal punto di vista dei “costi di gestione”, il valore del personale tesserato in serie B,anche grazie alla norma limitativa, risulta essere pari a 7,9 mln di euro, valore che corrisponde al 51% del valore della produzione (il 7,4% in meno rispetto all’esercizio precedente), ed il valore degli ammortamenti si calcola per un importo pari a 2,3 mln di euro (esercizio precedente tale valore risultava essere pari a 3,0 mln di euro). Strakosha, “case study” dell’azienda calcio!!!
Antonio Sanges – Dottore Commercialista