Da una parte c’è Benedetto Mancini, presidente uscente, che avrebbe già pronta la società con la quale vorrebbe rilevare il Latina Calcio, e avrebbe anche fatto l’affiliazione alla FIGC. Dall’altra c’è una cordata di imprenditori pontini, capeggiati da un’azienda romana operativa nella sicurezza. Stasera questi ultimi dovrebbero incontrarsi e vedere di far quadrare costi, conti e ruoli. L’azienda romana (che farebbe il grosso dell’investimento) sarebbe pronta a rilevare la squadra anche in caso di retrocessione in Lega Pro. Tuttavia la situazione è in alto mare: manca ancora un accordo sulla governance, poi andrebbe messa in piedi una società e formulata un’offerta. Dalla sua questo gruppo di imprenditori ha tanto entusiasmo e l’appoggio del sindaco Damiano Coletta. Anche se non vogliono essere considerati “la cordata del sindaco”.
Ad oggi chi fosse interessato all’acquisto del Latina Calcio deve trovare i soldi per comprare la squadra, ripianare il debito, far terminare il campionato, e allestire la squadra che con tutta probabilità giocherà in Lega Pro, salvo miracoli. È un’operazione da oltre 6 milioni di euro ai quali si aggiungono i 3-4 milioni necessari per allestire la rosa e lo staff per la prossima stagione.
Una operazione dispendiosa, che lascia anche ipotizzare che forse l‘alternativa migliore, sul piano dell’investimento, è farla fallire e ripartire da zero, dalla Serie D. Ad ora nessuna ipotesi è esclusa sul futuro del Latina. Si attendono le prossime aste, fino all’ultima, fissata al 27 aprile, con il valore della squadra ridotto a 270 mila euro.
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