A darne notizia il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, raccontando l’idea dei fratelli Romano, assicuratori di Pomigliano d’arco, che hanno pensato a un modo per aiutare chi è in difficoltà. “In attesa – spiega Borrelli – di una legge che modifichi il sistema che, al momento, penalizza ingiustamente il Sud”.
“Un vero e proprio dramma sociale – spiega Rocco Romano che insieme al fratello da anni opera nel settore – Purtroppo, nonostante gli sforzi di questi anni per contenere i costi, ci capita sempre più spesso di avere richieste di sospensione delle polizze per motivi di carattere economico. Persone che sono costrette a fermare la loro auto a causa dell’incidenza dei costi assicurativi”.
“In alcuni casi poi – aggiunge Romano – l’auto tenuta in garage è indispensabile per la produzione del reddito. E’ il caso, per esempio, di piccoli artigiani costretti a spostarsi da un “cliente all’altro” per “piccoli lavoretti” diventati, anche a causa della crisi, sempre meno redditizi”.
“L’Idea è di invitare i clienti più facoltosi o, comunque, coloro che possono ancora permettersi di pagare la loro polizza, a contribuire, anche soltanto lasciando parte del resto che dovrebbero ricevere, a un fondo che verrà utilizzato per integrare la quota di polizze di altri clienti meno facoltosi consentendo loro di sottoscrivere quella polizza a cui hanno rinunciato” ha aggiunto Borrelli per il quale “in questo modo si riuscirebbe anche a limitare il fenomeno delle auto che circolano senza copertura assicurativa, almeno per quelli che lo fanno per una reale mancanza di soldi e non perché abituati a vivere nell’illegalità”.
“Noi – aggiunge Rocco Romano – conosciamo bene la storia assicurativa dei nostri clienti, con i quali spesso si instaura un rapporto che va ben oltre il semplice rapporto fiduciario e che diventa talvolta quasi confidenziale. Conosciamo esattamente chi, più di altri, avrebbe bisogno di usufruire di questa iniziativa e siamo certi che il cuore grande dei napoletani non farà mancare loro il sostegno”.
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