La particolarità dell’intervento operato dai Finanzieri della Compagnia di Scafati risiede nel fatto che l’apparecchio in questione, finché si trovava in stand-by, riproduceva immagini dei giochi leciti, mentre all’atto dell’inserimento dei contanti consentiva di premere un tasto che re-indirizzava il giocatore sul motore di ricerca Google, visualizzando poi una schermata di siti non riconducibili al circuito legittimo degli operatori di gioco.
I Militari, all’atto dell’ispezione nell’attività commerciale, sono riusciti ad individuare la presenza dell’apparecchio da gioco – della categoria newslot – non collegato alla rete telematica gestita dall’A.A.M.S. (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato), in maniera da non consentire alcun monitoraggio delle giocate effettuate a danno, non solo del Fisco, ma anche e soprattutto dei giocatori, privati della benché minima possibilità di vincere. Al titolare dell’esercizio sono state contestate le sanzioni previste, che arrivano fino a un massimo di € 20.000 per ogni apparecchio irregolare rinvenuto.