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Ultima Cena Gay: Avagliano, Salerno città omofoba. Io minacciato di morte

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In città a Salerno e non solo non si parla d’altro. Soprattutto nella zona orientale della città dove al Caffè Verdi (frequentato e noto bar cittadino) nella giornata di ieri Giovedi Santo era in programma l’Ultima Cena Gay che ha suscitato l’ira di residenti, cattolici politici e gente comune, mentre le associazioni hanno storto il muso verso un evento ritenuto per nulla blasfemo e di cattivo gusto diventato un party blindato con tanto di polizia e carabinieri fuori dal locle al fine di evitare scontri e diverbi.

Emanuele Avagliano, dell’associazione DiverCity, organizzatore della serata, colui che ha scelto la tanto criticata locandina dell’Ultima cena, in versione omosessuale, ai microfoni di Ottochannel ha raccontato il forte clima di intransigenza incontrato in città dopo che ha diffuso l’invito all’evento. Avagliano si dice allibito del tanto clamore originato definendosi un praticante della Chiesa anche se dichiaratamente omosessuale.

La cosa che ha inorridito Avagliano che per la locandina da lui realizzata e per l’evento stesso si sia passato dagli insulti, prima leggeri e poi via via più pesanti fino a vere e proprie minacce di morte. Infatti sua madre è stata apostrofata con termini indegni minacciandola di bruciare vivo proprio suo figlio. “Credevo che vivessimo in una città un po’ più aperta. Ma mi sono accorto che a Salerno c’è ancora tanta ma tanta omofobia” conclude lo stesso Avagliano.

Fonte Ottopagine

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