Emanuele Avagliano, dell’associazione DiverCity, organizzatore della serata, colui che ha scelto la tanto criticata locandina dell’Ultima cena, in versione omosessuale, ai microfoni di Ottochannel ha raccontato il forte clima di intransigenza incontrato in città dopo che ha diffuso l’invito all’evento. Avagliano si dice allibito del tanto clamore originato definendosi un praticante della Chiesa anche se dichiaratamente omosessuale.
La cosa che ha inorridito Avagliano che per la locandina da lui realizzata e per l’evento stesso si sia passato dagli insulti, prima leggeri e poi via via più pesanti fino a vere e proprie minacce di morte. Infatti sua madre è stata apostrofata con termini indegni minacciandola di bruciare vivo proprio suo figlio. “Credevo che vivessimo in una città un po’ più aperta. Ma mi sono accorto che a Salerno c’è ancora tanta ma tanta omofobia” conclude lo stesso Avagliano.
Fonte Ottopagine