“Dopo la sconfitta di Terni non ho parlato alla squadra, d’altronde dopo una sconfitta loro sono i primi ad incassare il colpo. Ho successivamente espresso un pensiero sottolineando alcune cose non tanto dal punto di vista tecnico ma di immagine o di comportamento e di come nel tempo bisognerà assumere quell’atteggiamento da Salernitana. Piaccia o non piaccia – ha detto – lavorare a Salerno non è come lavorare a Carpi o Cittadella e non me ne vogliano. Qui si vive H24 di Salernitana per cui bisogna fare un corso accelerato per poter incarnare alla perfezione il ruolo che uno è chiamato a fare qui. Non bisogna abbattersi quando le cose non vanno bene, non bisogna andare oltre quando si vincono le partite. Serve un equilibrio costante che poi alla lunga porterà a dei risultati se non altro da un punto di vista professionale”.
Sull’argomento Playoff: “Il tempo perso con i figli non si recupera più, così come tanti punti buttati non si recuperano. Ultimamente però si sta facendo bene e la sconfitta di Trapani assume un altro significato adesso che i siciliani stanno dimostrando la risalita. Le partite vanno giocate tutte undici contro undici, ci vuole anche un po’ di fortuna. Il calcio è fatto di centimetri che ti fanno vincere o perdere una partita ma alla lunga, se una squadra c’è, poi i valori vengono fuori. Se qualcuno pensa che il Latina sia una squadra materasso ha sbagliato di grosso, la stessa Pro Vercelli non lo è. Invito i calciatori a non abbassare la guardia: il campionato più bello non è la Serie A che ha già verdetti scritti, ma la Serie B, dove può accadere di tutto fino all’ultima giornata”.
Al termine della conferenza il Direttore si è intrattenuto con la stampa e con lo staff per un brindisi augurale.
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