I cinque avrebbero assunto comportamenti «incompatibili con lo stato di cecità assoluta», quale fondamento per il riconoscimento delle varie indennità. Per ognuno di loro, ci sono dubbi che il giudice ha chiesto di chiarire con accertamenti specifici.
I casi: la prima, anche se cieca, sarebbe stata vista camminare in piena autonomia, evitando ostacoli e firmando documenti senza difficoltà.
La seconda invece, sarebbe stata notata mentre effettuava acquisti in vari negozi. Il terzo fu invece osservato dai carabinieri mentre attraversava incroci stradali con «sicurezza e tranquillità» senza alcun aiuto.
Durante una visita, avrebbe poi mosso la pupilla quando il medico provò a stimolargli l’occhio con una fonte luminosa. Stessi risultati acquisiti anche per il quarto indagato, che non solo passeggiava da solo e senza aiuti, ma fissava negli occhi i suoi interlocutori, dimostrando poca compatibilità con quanto invece certificato con il suo stato di cecità.
L’ultimo caso, registrato come «cieco parziale», avrebbe registrato risvolti ancora più incompatibili con quanto dichiarato all’Inps. I carabinieri lo avrebbero notato alla guida della propria macchina, oltre a svolgere autonomamente diverse attività quotidiane.
infatti concordo con Silvano… per colpa di qst parassiti ai veri malati e invalidi non vengono poi riconosciute e date loro le giuste pensioni.che schifo! Che lo Stato vigili su tutto ciò e dia ai poveri sventurarti invalidi ciò che loro spetta!
Che schifo. Io sono invalido ( e preciso che non ricevo nessun sussidio economico , ne tanto meno ne ho mai fatto richiesta) con delle patologie irreversibili ( un solo rene , etc etc ) e l’Inps dall’alto della sua saggezza mi ha dichiarato revidibile. Assurdo!!! Beh l’ho presa con filosofia , nel senso che se a dei ciechi è ritornata la vista , puo darsi che un giorno a me il rene ricresca , e tutto il resto torni alla normalità. Questa è L’Italia.