Il 21 marzo l’azienda aveva sottoscritto un accordo, unitamente alle organizzazioni sindacali, al direttore generale per la Sanità regionale ed il direttore generale dell’ Aal Salerno, subordinato alla regolare erogazione delle competenze maturate dei lavoratori e ne costituiva condizione essenziale e perentoria per l’attuazione, comportando, diversamente la risoluzione dell’intesa. Ma dopo meno di un mese sarebbero già sorti degli ostacoli.
“A tutt’oggi rileviamo che non è stata ancora saldata la mensilità di marzo ai dipendenti della Silba”, ha spiegato Malangone. “La Uil Fpl, insieme alla Cisl Fp, chiede che venga rispettato l’accordo assunto in Regione, mettendo in pagamento la mensilità maturata dai lavoratori. Nella giornata di venerdì abbiamo inviato una nota a manager della Silba, dirigenti della Regione e Asl Salerno. Se entro domani (martedì 18 aprile) non avremo risposte saremo costretti, nostro malgrado, ad attivare tutte le forme di protesta consentite dalla legge”.
L’accordo verteva su tre punti: la sospensione per tre mesi della trattenuta dell’Asl, la rimodulazione del debito residuo in rate mensili a partire da agosto 2017 e fino a giugno 2021 e l’impegno da parte dell’Asl Salerno a garantire le procedure di pagamento della quota sanitaria e di quella sociale. L’accordo, naturalmente, era legato al pagamento delle mensilità maturate dai lavoratori, senza il quale il direttore Postiglione si era detto pronto a ritirarlo. Per questo i sindacati, dopo le prime difficoltà, sono ritornati all’attacco.
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