A bordo anche le salme di due donne i cui corpi sono stati recuperati in mare. Mentre il mondo dell’associazionismo e del volontariato è pronto ad aiutare chi arriva, il nodo centrare resta la loro collocazione nelle prossime settimane, mesi. I livelli di guardia sono elevati già da ieri, quando si è diffusa la notizia dello sbarco di oggi. Si temono proteste, come già accadde, ad esempio, a Vibonati a fine anno.
NEL DETTAGLIO
Non vi sono emergenze sanitarie ma, rispetto alle scorse volte, sono stati registrati molti casi di ustionati. Diverse anche le donne incinte che verranno sottoposte a controlli all’ospedale Ruggi di Salerno, cosi come tutte le persone che ne avranno necessità. Cento migranti rimarranno in Campania (tra questi i minori e le gestanti), altrettanti in Lombardia ed Emilia Romagna, 50 nel Lazio (escluso Rieti) e 50 in Veneto. Nell’ambito delle indagini su scafisti, gli uomini della squadra mobile della Polizia di Stato stanno sentendo due persone. È stato anche sequestrato un cellulare ad un cittadino presumibilmente libico.
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INTERVISTA AD ANSELMO BOTTE
Il Prefetto di Salerno come prima cosa ha inteso ricordare che “anche oggi abbiamo due vittime sulla nave. Non dobbiamo dimenticarlo. È sempre una tragedia. Ancora una volta abbiamo dimostrato, come città, la nostra straordinaria capacità di accogliere queste persone. Deve essere il momento della solidarietà tra italiani e non. Queste persone le dobbiamo distribuire sui nostri territori e non deve esserci un carico eccessivo in alcune realtà rispetto ad altre, ma ci sia una equa distribuzione. Dunque, non solo sforzo di solidarietà verso i migranti, ma anche e soprattutto tra tutti noi. Bisogna capire la posizione dei sindaci che rappresentano un territorio e i propri cittadini. Non è tanto una posizione personale ma una dinamica che sul territorio è presente. Però, noi che viviamo questi ruoli di responsabilità dobbiamo gestire anche le cose complicate. Io confido molto nel senso di responsabilità dei sindaci – aggiunge il prefetto – che capiranno che devono tutelare i loro concittadini ma anche gli altri. Siamo tutti italiani”.
INTERVISTA AL PREFETTO MALFI
INTERVISTA NICOLA CANTONE DIRETTORE GENERALE RUGGI